I giri in moto di Alessandro: Giri-in-Moto

Alessandro Giri in Moto Passo dello Stelvio

Quest'anno ho voluto iniziare le interviste di Giri in moto intervistando Alessandro, ovvero me stesso. Potrà sembrare un po' troppo autoreferenziale, forse lo è, ma mi sembrava il momento giusto per fare il punto della mia esperienza nel percorso di questo blog e per presentarmi ai nuovi amici e lettori che si sono aggiunti in tempi più recenti. In molti si chiedono e mi chiedono chi c'è dietro al progetto Giri-in-moto. Ci sono io, Alessandro, talvolta supportato dalla collaborazione di qualche amico, a formare uno staff fluido e indefinito, con qualche progetto in cantiere che la pandemia ha solo posticipato. Inoltre tra una settimana è il mio 45mo compleanno, mi sembrava un buon modo per festeggiare, raccontando qualcosa di me.

Sono passati tre anni e mezzo dalla nascita di questo progetto, quasi duecento articoli su questo sito, oltre mille e trecento post e quasi quattordici mila follower su Instagram, più di cinquemila su Facebook. Non sono numeri da influencer ma sono comunque una bella soddisfazione per un progetto amatoriale come quello di Giri-in-Moto. Un progetto che si sostiene con le mie energie e le mie risorse, con qualche collaborazione, ma senza lasciare spazio all'intrusione di fastidiosi banner pubblicitari o di espedienti markettari.

E pensare che tutto è iniziato per gioco, come risposta ai commenti dei miei amici che erano stanchi di vedere solo foto dei miei giri in moto nei miei profili personali sui social. Ora grazie agli stimoli e ai contatti nati come conseguenza del blog Giri-in-Moto mi ritrovo con nuovi amici e sempre nuove persone a rendere più interessante la mia quotidianità, mi ritrovo con molta più esperienza e chilometri sulle spalle, con molti luoghi da raccontare, con molti obiettivi da raggiungere.

Mi ritrovo anche con due moto in garage. L'ultima arrivata, la Ducati Multistrada 950s, è entrata a far parte della scuderia in piena pandemia. Nonostante la particolarità di questi mesi mi ha già dato grandi soddisfazioni, ed è soltanto l'inizio. Il mio grande amore, la Ducati Monster 1200, attende sorniona nell'angolo del garage, consapevole di essere sempre pronta a regalare emozioni, dopo avermi accompagnato per molti chilometri e soprattutto nei miei due viaggi fino ad ora più significativi, quello in Salento e quello a Copenaghen

Tra le domande che più spesso mi sento fare c'è quella del perché aver scelto di utilizzare una piattaforma di comunicazione un po' fuori moda come il blog, e di conseguenza perché, di questi tempi, dare ancora centralità alla parola scritta. Facciamo un passo indietro, o meglio di lato. Fortunatamente ho un buon occhio per la fotografia, fotografare mi viene molto naturale, quindi mi sono potuto tranquillamente confrontare con un social di comunicazione di massa come Instagram. Non sono particolarmente loquace ed estroverso, anzi direi il contrario, quindi canali di comunicazione come YouTube o TikTok non sono certamente i più adatti a me e alla mia personalità. Ma torniamo alla domanda iniziale... perché un blog e perché dedicare del tempo alla parola scritta? Questa scelta è la conseguenza del fatto che la scrittura per me è sempre stato il modo più facile per esprimere le mie sensazioni e lasciar traccia delle mie emozioni. Questa inoltre è in qualche modo anche una scelta direi quasi filosofica. Come recita un libro che mi ha molto colpito (e di cui raccomando a tutti la lettura):

 "Internet ha modificato radicalmente il nostro approccio con le informazioni, le relazioni sociali, i mercati, la cultura. Ascoltiamo musica in nuovi formati digitali, fotografiamo il mondo attraverso la piccola ottica dei nostri telefoni cellulari. In rete le cose accadono subito. Dentro alla vastità dell'offerta digitale, tutto ci è sembrato a portata di mano. Proprio allora abbiamo deciso di rallentare compiendo una scelta inattesa: la riduzione delle nostre aspettative. Anche la cultura forse si sta trasformando in un soggetto a bassa risoluzione. Nella bassa risoluzione tecnologica il tempo reale travolge l'archivio. Internet, luogo della documentalità, si trasforma nello spazio in cui ogni cosa sarà rapidamente dimenticata" (Massimo Mantellini, Bassa Risoluzione. Guido Einaudi Editore, 2018)

Quella della scrittura è quindi in qualche modo una scelta contro corrente. Il tempo e le energie necessarie per la scrittura, e di conseguenza poi la fatica e la concentrazione necessarie per la lettura, sono scelte in qualche modo contrarie alla bassa risoluzione imperante nel mainstream. Mi auguro quindi che investire il vostro tempo in queste letture sia stato e sarà in futuro sempre di vostro gradimento.

Per quanto riguarda la scelta delle storie che andrò a raccogliere e pubblicare nelle prossime settimane, ho scelto di coinvolgere persone che mi hanno colpito per la passione e l'energia che mi hanno trasmesso con i loro racconti e con le conversazioni che abbiamo avuto modo di scambiare in privato e sui social. Una scelta arbitraria e personale, certamente svincolata dal numero di like e dal numero dei follower. Storie e persone, tutto qui. Nella speranza di poter condividere con voi anche qualche piccola sorpresa...

Dopo questa lunga introduzione, è il momento di rispondere alle domande che ho fatto a me stesso, e che in buona parte saranno anche la traccia delle domande che troverete nelle interviste che verranno:


- Parlaci un po' di te e del tuo rapporto con il mondo delle moto:
A: Mi chiamo Alessandro, ho (quasi) 45 anni, mi occupo di design e management d'Impresa. Mi sono regalato la patente della moto per il mio trentesimo compleanno. Per il mio quarantesimo compleanno mi sono regalato il mio primo viaggio in moto, in solitaria, nel Salento. Da allora non ho mai smesso di immaginare nuovi viaggi e nuovi luoghi da visitare in sella alla mia moto. Dal 2017 racconto la mia passione per il mototurismo nel blog giri-in-moto.it.

- Qual è il tuo giro in moto preferito?
A: Non mi stanco mai di girare in moto sui Colli Euganei e sui Colli Berici. Sono a due passi da casa e sono la mia via di fuga dalla quotidianità. Altro giro in moto immancabile ogni anno è quello di Passo Vezzena e della strada panoramica del Menador, Cima Grappa e poi ovviamente gli affascinanti passi dolomitici. Amo molto anche il Timmelsjoch e il Grossglockner, ci torno appena posso. 

- Che moto hai nel tuo garage? Utilizzi la moto per itinerari brevi o anche per viaggiare? 
A: Una Ducati Monster 1200 con la quale ho fatto più di 40 mila chilometri e qualche viaggio, e una Ducati Multistrada 950s con la quale a causa delle pandemia non ho potuto viaggiare quanto avrei voluto, ma ho perlomeno iniziato a sperimentare un po' di fuoristrada leggero, come la Translessinia e l'Eroica

- Il luogo che vorresti visitare o il viaggio che vorresti fare in sella ad una moto?
A: Forse è banale, ma Capo Nord è certamente una delle mete che vorrei raggiungere in moto. Altri luoghi che mi affascinano molto sono senza dubbio la Scozia e la costa Spagnola, mi piacerebbe percorrerla fino a Gibilterra per poi proseguire verso il Portogallo, con qualche deviazione nell'entroterra. E poi non ho mai guidato una moto in pista, mi piacerebbe provare. 

- A cosa pensi quando indossi il casco e sali in moto?
A: Mi isolo dal mondo e fuggo dalla quotidianità. Poi mi piace viaggiare in solitaria, è un modo per mettermi in connessione con me stesso in modo più profondo. Tengo d'occhio i miei specchietti, ma non mi guardo mai indietro.

- Il modello o la tipologia di moto che preferisci?
A: Mi piacciono un sacco le naked, esteticamente e concettualmente. Le carenate sportive mi esaltano per prestazioni e tecnologia, ma non amo guidarle, forse dovrei provarle in pista per apprezzarle di più. Sto imparando ad apprezzare le crossover e qualche percorso di fuoristrada leggero. Ho provato recentemente una Ducati Scrambler e devo dire che mi ha sorpreso molto positivamente. Le classiche mi affascinano moltissimo, ma non so se sono adatte ad un motociclista un po' sbadato e poco attento alla manutenzione come il sottoscritto...

- La moto più bella e quella più strana che tu abbia mai guidato? 
A: Non ho guidato moltissime moto nella mia vita in realtà, mi auguro di avere la possibilità in futuro di fare più spesso dei test ride. Per ora la moto con cui ho raggiunto il massimo livello di confidenza è la mia amatissima Monster 1200. La moto più strana certamente una moto elettrica, l'Energica Eva, un'esperienza davvero particolare e interessante. 


Sono un ducatista, e sono veneto... si vede?

Alessandro Barison Giri-in-Moto

La montagna è il mio habitat preferito

Alessandro Barison Giri-in-Moto

La mia Ducati Monster 1200

Alessandro Barison Giri-in-Moto

La mia Ducati Multistrada 950s

Alessandro Barison Giri-in-Moto


Un saluto e un ringraziamento a tutti voi, che avete avuto la pazienza di leggermi fino alla fine di questo lungo articolo.


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Foto di copertina: Passo dello Stelvio, Monster 1200.

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