Ducati nell'ultimo episodio DWP2026 ha presentato la quinta generazione Monster, l'ultima evoluzione di un modello che ha letteralmente inventato il concetto di naked sportiva nel lontano 1992. Si sapeva che prima o poi sarebbe arrivato il momento anche per il Monster di montare il V2, e questo momento è arrivato proprio nell'ultimo episodio della Ducati World Première 2026.
Il nuovo modello è basato su una formula inalterata nel tempo, la stessa del primo Monster del 1992: “tutto ciò che serve, niente di più”. Il Monster V2 MY2026 rispetto alla versione precedente del 2021 è ancora più snello, leggero, e grazie al motore V2 è completamente rinnovato anche tecnologicamente, segnando un passo in avanti notevole per prestazioni, guidabilità e affidabilità.
Ducati Monster: una leggenda
Per me il Monster è più di una semplice moto, quindi non posso non dedicare alcune righe molto personali in occasione di questa presentazione del nuovo modello Monster V2 di quinta generazione (se state cercando un'analisi più fredda e precisa saltate direttamente ai paragrafi successivi!).
Nel 1992, quando venne presentato il Monster, io ero ai primi anni di liceo, e quando qualche anno più tardi i primi Monster hanno iniziato a vedersi per le strade, io ero proprio nell'età da patente. In quel periodo tra i ragazzi andavano di moda le supersportive carenate e le enduro, qualcuno azzardava con qualche custom, mentre la naked classiche erano cose da adulti e padri di famiglia, una tipologia di moto dal fascino vicino allo zero. Poi è arrivato lui, il Monster, e con lui prende vita il concetto di naked sportiva, di moto nuda e cruda costruita su un motore da superbike.
Per varie motivazioni personali, nonostante questa passione per le moto (e per il Monster) fosse molto forte negli anni del liceo, ho atteso molti anni prima di fare la patente A. La mia prima moto è stata una Yamaha MT03 (quella vecchio modello, la naked-motard col monoclindrico 650), scelta per le sue caratteristiche dinamiche perfette per un principiante come il sottoscritto. Ma il desiderio era sempre quello di avere in garage un Monster, e qualche anno più tardi, complice un'offerta per un demo-ride, ho portato a casa un Monster 696. Dopo qualche anno ho salutato il 696 e nel mio garage è entrato un Monster 1200, che tuttora è il mio compagno di divertimenti preferito. Nel frattempo nel 2009, in un progetto a cui collaboravo con Scuola Italiana Design e Aprilia, ho avuto la possibilità di incontrare Miguel Galluzzi, designer del primo Monster del 1992, potendo ascoltare direttamente dalle sue labbra i retroscena del progetto Monster. Per me quindi Monster è più di un semplice modello, è la moto che ho sempre desiderato e che ho la fortuna di poter possedere.
Nel frattempo sono arrivate due generazioni di Monster, e l'evoluzione del modello è chiara, rivolgendosi ad un pubblico eterogeneo, fatto di appassionati Ducati ma anche di nuovi clienti che non sono dei fedelissimi del marchio di Borgo Panigale, un target che strizza l'occhio ad un pubblico femminile sempre più esigenze e appassionato, insomma un Monster che cambia seguendo le dinamiche del mercato e della tecnologia che evolvono.
Ho provato il vecchio Monster di prima generazione, ho avuto un Monster 696 e ho provato il 1100, ho fatto decine di migliaia di chilometri con il mio Monster 1200, ho provato il Monster 821 e il Monster 1200R della stessa generazione del mio, ho provato soprattutto il Monster 937 di quarta generazione, guidare un Monster è sempre una sensazione particolare, perché in qualche modo sai, nel bene e nel male, di essere in sella ad una leggenda. Guidare un Monster, di qualsiasi generazione, è sempre un mix tra aspettative molto alte, qualche delusione, molti sorrisi, e infinite emozioni.
Nuovo Monster V2: cosa cambia
La prima generazione Monster è la più dura e pura, semplice nei suoi pregi e negli innumerevoli difetti, da amare o da odiare, da prendere o lasciare. La seconda generazione Monster ha addolcito qualche spigolo, ha introdotto qualche miglioria elettronica, ha tentato di allargare la base della clientela con delle soluzioni commerciali non sempre convincenti, ma è stato, soprattutto nella versione 1100, una buona evoluzione verso il futuro. La terza generazione Monster è quella che ha tentato di riassumere al meglio storia e innovazione, andandoci vicino probabilmente con le versioni 1200S e 1200R, meno con l'821.
Poi la quarta generazione, il Monster 937, che ha puntato tutto sull'innovazione e su un cambio di registro totale, una generazione che non mi ha mai convinto esteticamente, l'ho trovato fin da subito poco personale, ma che da guidare è una delizia, divertente e intuitivo come pochi.
Lasciamo da parte le innovazioni tecnologiche e le dotazioni di base che in qualche modo diamo per scontate per un marchio premium come Ducati, il vero punto dirimente della situazione è sulle emozioni in sella, e se con la nuova quinta generazione Monster V2 si è fatta ulteriore strada in avanti nella dinamica di guida rispetto al 937 (e non ho dubbi a riguardo, anche perché ho avuto la possibilità di scambiare qualche messaggio con l'ha già provata in anteprima... e sono certo che questo nuovo Monster V2 sarà spettacolare da guidare... non vedo l'ora di provarla!).
A garantire sicurezza e performance troviamo inoltre una dotazione di altissimo livello: sospensioni Showa tarate per un mix ottimale di comfort e sportività, e un impianto frenante Brembo con dischi anteriori da 320 mm. Il pacchetto elettronico è di prim'ordine: grazie alla IMU a 6 assi, il pilota può contare su quattro Riding Mode (Sport, Touring, Urban, Enduro), Ducati Traction Control (DTC), Wheelie Control (DWC) e, soprattutto, l’ABS Cornering per frenate sicure anche in piega.
Ma il vero protagonista di questa quinta generazione Monster è come detto il nuovo motore Ducati V2 che unisce prestazioni brillanti a un'incredibile facilità di guida: il V2 eroga 111 CV a 9.000 giri e, grazie al sistema di distribuzione a fasatura variabile IVT (Intake Variable Timing), offre una risposta pronta e vigorosa in ogni fascia del contagiri.
La nuova ergonomia è pensata per mettere a proprio agio chiunque: la sella è più bassa (altezza sella 815 mm, che si riduce fino a 775 mm con accessori) e il manubrio più alto e avanzato. L'intuitivo display TFT da 5” con i nuovi comandi a joystick semplifica la gestione di tutti i parametri e della connettività.
Per chi non si accontenta, Ducati Performance offre un'ampia gamma di accessori, dai silenziatori Termignoni (che riducono il peso e aumentano il sound) ai dettagli in carbonio, per rendere ogni Monster un oggetto unico e personalizzabile, come da tradizione Monster.
Livree
Ducati Red
Iceberg White
Principali dotazioni di serie
Motore V2, 890 cm3
Potenza massima di 111 CV a 9.000 giri/min
Coppia massima di 91,1 Nm a 7.250 giri/min
Peso in ordine di marcia senza carburante: 175 Kg (-4 rispetto al modello precedente)
Telaio monoscocca
Forcella Showa con steli rovesciati da 43 mm
Mono-ammortizzatore Showa regolabile nel precarico
Impianto frenante con pinze Brembo M4.32 e pompa radiale PR16/21
Pneumatici Pirelli Diablo Rosso IV 120/70 e 180/55
Pacchetto elettronico di ultima generazione con Inertial Measurement Unit a 6 assi (6D IMU): ABS con funzionalità cornering; Ducati Traction Control (DTC); Ducati Wheelie Control (DWC); Ducati Quick Shift (DQS) 2.0; Engine Brake Control (EBC).
Nuovo joystick a petalo
Nuovo cruscotto full-TFT da 5” con aspect ratio 16:9 e risoluzione 800 x 400
Riding Mode (Sport, Road, Urban, Wet)
Gruppi ottici full-LED con DRL e indicatori di direzione dinamici
Predisposizione per Ducati Multimedia System (DMS), navigatore Turn-by-turn, Cruise Control
Versione Monster+
Principali dotazioni di serie come Monster con l’aggiunta di: Cupolino + Cover sella passeggero
Prezzo: a partire da 12.890 €
Nuovo Monster V2: un concentrato di leggerezza e maneggevolezza
La leggerezza è la sua arma segreta: grazie al telaio monoscocca, a un forcellone bibraccio, e al nuovo motore più leggero di 5,9 kg rispetto al precedente, il peso totale in ordine di marcia (senza benzina) scende a soli 175 kg, e con un angolo di sterzo maggiorato grazie al nuovo design del serbatoio, il nuovo Ducati Monster V2 2026 raggiunge un'agilità e una maneggevolezza eccezionali, perfette sia per il misto di montagna che per il traffico urbano.A garantire sicurezza e performance troviamo inoltre una dotazione di altissimo livello: sospensioni Showa tarate per un mix ottimale di comfort e sportività, e un impianto frenante Brembo con dischi anteriori da 320 mm. Il pacchetto elettronico è di prim'ordine: grazie alla IMU a 6 assi, il pilota può contare su quattro Riding Mode (Sport, Touring, Urban, Enduro), Ducati Traction Control (DTC), Wheelie Control (DWC) e, soprattutto, l’ABS Cornering per frenate sicure anche in piega.
Ma il vero protagonista di questa quinta generazione Monster è come detto il nuovo motore Ducati V2 che unisce prestazioni brillanti a un'incredibile facilità di guida: il V2 eroga 111 CV a 9.000 giri e, grazie al sistema di distribuzione a fasatura variabile IVT (Intake Variable Timing), offre una risposta pronta e vigorosa in ogni fascia del contagiri.
Monster V2 2026: mix di storia e innovazione
Il design del nuovo Monster V2 torna ad ispirarsi ai vecchi modelli storici. Ritorna la coppia di indicatori di direzione anteriori tradizionale (le frecce integrate del precedente modello non mi hanno mai convinto stroppo stilisticamente) e viene accentuato il richiamo al celebre serbatoio Monster a dorso di bisonte. Le linee generali di ingombro sono snelle, il faro full-LED, con firma ottica a doppia "C", rende il "volto" della moto attuale e in linea con il design delle sorelle sportive di casa Ducati.La nuova ergonomia è pensata per mettere a proprio agio chiunque: la sella è più bassa (altezza sella 815 mm, che si riduce fino a 775 mm con accessori) e il manubrio più alto e avanzato. L'intuitivo display TFT da 5” con i nuovi comandi a joystick semplifica la gestione di tutti i parametri e della connettività.
Per chi non si accontenta, Ducati Performance offre un'ampia gamma di accessori, dai silenziatori Termignoni (che riducono il peso e aumentano il sound) ai dettagli in carbonio, per rendere ogni Monster un oggetto unico e personalizzabile, come da tradizione Monster.
Nuovo Monster V2 2026 in sintesi:
Il nuovo Ducati Monster V2 2026 sarà disponibile nelle concessionarie a partire da febbraio 2026 nelle livree Ducati Red e Iceberg White, anche nella versione Monster+ con cupolino e coprisella passeggero. Sarà inoltre disponibile la versione depotenziata da 35 kW per i motociclisti con patente A2.Livree
Ducati Red
Iceberg White
Principali dotazioni di serie
Motore V2, 890 cm3
Potenza massima di 111 CV a 9.000 giri/min
Coppia massima di 91,1 Nm a 7.250 giri/min
Peso in ordine di marcia senza carburante: 175 Kg (-4 rispetto al modello precedente)
Telaio monoscocca
Forcella Showa con steli rovesciati da 43 mm
Mono-ammortizzatore Showa regolabile nel precarico
Impianto frenante con pinze Brembo M4.32 e pompa radiale PR16/21
Pneumatici Pirelli Diablo Rosso IV 120/70 e 180/55
Pacchetto elettronico di ultima generazione con Inertial Measurement Unit a 6 assi (6D IMU): ABS con funzionalità cornering; Ducati Traction Control (DTC); Ducati Wheelie Control (DWC); Ducati Quick Shift (DQS) 2.0; Engine Brake Control (EBC).
Nuovo joystick a petalo
Nuovo cruscotto full-TFT da 5” con aspect ratio 16:9 e risoluzione 800 x 400
Riding Mode (Sport, Road, Urban, Wet)
Gruppi ottici full-LED con DRL e indicatori di direzione dinamici
Predisposizione per Ducati Multimedia System (DMS), navigatore Turn-by-turn, Cruise Control
Versione Monster+
Principali dotazioni di serie come Monster con l’aggiunta di: Cupolino + Cover sella passeggero
Prezzo: a partire da 12.890 €
Il video di presentazione del nuovo Ducati Monster V2:
Nuovo Ducati Monster V2 sul sito Ducati: clicca qui
Foto: ufficio stampa Ducati



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