Il tecnigrafo e il fascino del progetto manuale

Il fascino del tecnigrafo: quando il disegno manuale dominava la progettazione


Negli ultimi anni non sono mancati film e fiction sul mondo dell'automobilismo sportivo e dell'industria automobilistica del passato. Spesso per rappresentare le ambientazioni del '900 si usa raffigurare il progettista o l'ufficio tecnico aziendale con l'onnipresente figura di un tecnigrafo sullo sfondo dell'inquadratura. 

Quando vedo un tecnigrafo ripreso alle spalle di un grande progettista la mia mente corre subito indietro e immagina la dedizione, l'accuratezza, la precisione, la pazienza, e la conoscenza tecnica assoluta che si accompagnava alla creatività di questi grandi uomini. Parafrasando Bruno Munari, la creatività dell'uomo non può esprimersi al meglio se non è accompagnata da un metodo impeccabile, e in qualche modo il tecnigrafo fa da filo conduttore alle migliori menti tecniche del novecento.


Il fascino del tecnigrafo: quando il disegno manuale dominava la progettazione

Negli anni precedenti alla diffusione dei computer e dei programmi CAD, l'arte del disegno tecnico era un'abilità fondamentale per gli ingegneri e i progettisti. Il tecnigrafo, uno strumento iconico della progettazione del passato, era lo strumento principale attraverso il quale si trasferivano le idee dal concetto alla carta.

Immaginatevi un ambiente di lavoro silenzioso, illuminato dalle luci soffuse delle lampade da disegno, dove gli ingegneri e i progettisti si sedevano di fronte ad un tavolo, armati di squadre, compassi e, naturalmente, tecnigrafi. Con destrezza e precisione, tracciavano linee nette e curve fluide su fogli di carta da lucido, creando disegni dettagliati e accurati in scala 1:1, con grandi tavoli grandi anche molti metri per rappresentare nella loro interezza tutte le componenti di un'auto, ma anche di un grattacielo, di un aereo, di una nave, o anche di una navetta spaziale...

La cultura progettuale di quell'epoca era fortemente influenzata dall'approccio manuale alla progettazione e alla prototipazione. Ogni disegno era un'opera d'arte in sé, dove ogni dettaglio veniva curato con attenzione e ogni particolare aveva la sua importanza. Gli ingegneri e i progettisti dedicavano ore al perfezionamento di ogni linea e forma, lavorando con pazienza e dedizione per garantire la precisione e la qualità del risultato finale.

Quando si parla dei grandi maestri del design di auto e moto, è impossibile non immaginali mentre hanno imparato e perfezionato il loro mestiere utilizzando il tecnigrafo. Questi visionari hanno dato vita a icone dell'automotive e del motociclismo, creando veicoli che hanno segnato epoche e generazioni.

Come gli scrittori e i giornalisti che battevano sui tasti della macchina da scrivere, questi progettisti dedicavano tempo ad ogni dettaglio, riflettendo sulla forma, sulla funzione e sull'estetica di ogni singolo componente, di fronte al loro tecnigrafo. Il risultato era un'interpretazione personale di concetti come velocità, eleganza e prestazioni.

Anche se oggi i computer e i software CAD hanno in larga parte sostituito il disegno manuale, il fascino del tecnigrafo e il rispetto per coloro che lo hanno utilizzato rimangono intatti. È importante ricordare le radici della progettazione e apprezzare il lavoro artigianale e l'attenzione al dettaglio che caratterizzavano quell'epoca dorata del design automobilistico e motociclistico.










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