Moto e stereotipi: cosa c'è di vero

moto e stereotipi

Quando sei un appassionato di moto tendi a vedere te stesso e il mondo che ti ruota attorno con occhi condizionati dalla tua stessa passione. Si da spesso per scontato che la nostra percezione delle cose sia comune alla maggioranza delle persone che ci circondano, ma non è così. 

Cosa pensa la gente di noi motociclisti?

Lo stereotipo principale riguardante le moto è molto banale e semplice: sono pericolose. Per chi le guida e per gli altri utenti della strada. Se analizziamo invece gli stereotipi legati alla figura del motociclista, abbiamo a che fare con molte sfumature, tra le quali, ad esempio:
- Il motociclista ama la libertà e l'avventura
- È ribelle e anticonformista
- Ama la velocità e il rischio
- Ha una personalità forte e decisa 

Questi stereotipi sono stati perpetuati dalla cultura popolare e dai media, ma non rappresentano la realtà per tutti i motociclisti. La maggior parte dei motociclisti sono semplicemente appassionati di un mezzo meccanico a due ruote, con un motore e un cambio, che può trasportarli da un luogo all'altro in modo divertente e spensierato.

Gli attori cinematografici che hanno interpretato ruoli che prevedevano la guida di una moto hanno contribuito a creare l'immagine della moto come mezzo di libertà e avventura. 
Ecco alcuni degli attori più famosi che hanno dato vita a iconici personaggi motociclisti:

Marlon Brando in "The Wild One" (1953) - Questo film ha segnato il debutto di Brando come attore e il suo personaggio Johnny Strabler come leader del gruppo di motociclisti ribelli è stato uno dei primi a rappresentare la moto come simbolo di ribellione.

Steve McQueen in "The Great Escape" (1963) - McQueen ha dato vita a un personaggio che usa la moto per evadere dal campo di prigionia tedesco, creando un'immagine di audacia e coraggio associata alla guida di una moto.

Peter Fonda in "Easy Rider" (1969) - Questo film ha segnato il debutto di Fonda come regista e il suo personaggio Wyatt ha rappresentato l'immagine della moto come mezzo di libertà e avventura durante la controcultura degli anni '60.

Arnold Schwarzenegger in "Terminator 2: Judgment Day" (1991) - Schwarzenegger ha interpretato il cyborg distruttore che insegue la giovane protagonista sulla sua moto attraverso le strade della città, creando un'immagine di forza e potenza associata alla guida di una moto.

Tom Cruise in "Mission: Impossible II" (2000) - Cruise ha interpretato il ruolo del supereroe Ethan Hunt che fugge in moto da un gruppo di inseguitori, creando un'immagine di audacia e impavidità associata alla guida di una moto.

Inoltre, non possiamo dimenticare altri attori come Dennis Hopper, Robert De Niro, Sylvester Stallone, Nicolas Cage e altri che hanno interpretato ruoli che prevedevano la guida di una moto in film di successo. Questi attori hanno contribuito a creare l'immagine della moto come mezzo di libertà e avventura nell'immaginario collettivo.

La rappresentazione dei motociclisti nel cinema ha influenzato inoltre la moda e lo stile di vita nei decenni passati in molti modi. Ad esempio, negli anni '50 e '60, la figura del "bad boy" motociclista era spesso raffigurata come una figura ribelle e anticonformista, attraente e al contempo pericolosa. Questo ha portato ad un aumento della popolarità delle moto, soprattutto tra i giovani, e ha ispirato una moda che abbracciava l'immagine ribelle e cool del motociclista.

Negli anni '80 e '90, la rappresentazione dei motociclisti al cinema si è evoluta verso un'immagine più sofisticata e lussuosa, con attori che interpretavano personaggi che utilizzavano moto di lusso o ad alte prestazioni, e che vivevano uno stile di vita sfarzoso o avventuroso. Questo ha portato ad una maggiore popolarità delle moto di fascia alta da esibire come status-simbol.

La percezione dei motociclisti e della moto come elemento di stile e moda è stata invece influenzata negli anni 2000 da attori come Keanu Reeves, George Clooney, Ewan McGregor e altri, che hanno portato la moto al centro dell'attenzione, utilizzandola nella loro vita privata, facendone un simbolo di stile di vita libero e appagante. Questi personaggi hanno aiutato a dare un'immagine più positiva dei motociclisti, trasformandoli da un lato in banali icone di moda, dall'altro allontanando parzialmente lo sguardo critico sullo stereotipo del motociclista ribelle e indisciplinato. 

Tra tutti, forse il film "Top Gun" del 1986, tornato in auge grazie al successo del recente sequel Top Gun Maverick, è tra quelli che più ha giocato sul mito della velocità, con aerei militari, auto e moto sportive. Nel film, il personaggio interpretato da Tom Cruise, Pete Maverick Mitchell, guida una Kawasaki GPz 900R Ninja, che ha immediatamente attirato l'attenzione del pubblico come un simbolo di libertà e avventura. Inoltre, nel film, la Porsche 911 del personaggio Charlie interpretato da Kelly McGillis, ha contribuito a consolidare l'immagine dell'auto sportiva come un segno di successo e di personalità forte, anche in ambito femminile. L'influenza di "Top Gun" sulla moda e lo stile è stata duratura, con molte aziende di abbigliamento e di accessori che hanno lanciato linee ispirate al film e ai suoi personaggi. 

Anche le serie TV hanno contribuito a creare e consolidare degli stereotipi sulla figura del motociclista, attraverso la rappresentazione di personaggi che ne incarnano tratti distintivi come la ribellione, la libertà, la forza, la determinazione, la lealtà o l'avventura. 
Probabilmente la serie TV recente più famosa che ha come protagonisti motociclisti è "Sons of Anarchy" (2008-2014). 

Se escludiamo i numerosi libri che raccontano il motociclismo da molti altri aspetti differenti, in primis i racconti e le storie di viaggi in moto, la rappresentazione cinematografica e televisiva del motociclista cade spesso sullo stereotipo del mascalzone o del personaggio ribelle

Per fortuna ci sono le piattaforme di condivisione video come YouTube che ci consentono di pianificare un nostro palinsesto personalizzato e ci fanno vedere il mondo delle moto attraverso contenuti che raccontano altri aspetti come appunto il viaggio, la fatica, gli errori che noi tutti prima o poi commettiamo. 

Perché andare in moto è anche sacrificio e sofferenza, non solo libertà, fascino e sregolatezza.

Siamo arrivati in fondo a questo post dimenticandoci però (consapevolmente) che il principale stereotipo riguarda il fatto che il motociclista è rappresentato spesso solo come un uomo, in particolare come maschio alfa

E le donne? Ne parlerò a breve (scopri di più)




Foto di Asdrubal luna su Unsplash


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