Il mito della Velocità

Il mito della velocità nella storia



I motociclisti e le moto in generale sono spesso associati alla velocità. Nel bene e nel male, il mito della velocità è uno stereotipo che ancora imperversa e che difficilmente verrà scalzato.

Io da sempre sono affascinato dall'accelerazione piuttosto che dalla velocità. Quello che più mi piace visceralmente dell'andare in moto sono infatti le sensazioni che mi trasmettono le forti accelerazioni e le grandi staccate, tutti quei momenti in cui sei aggrappato al tuo mezzo e ti senti in connessione con esso. L'accelerazione ha un fascino quasi carnale. Può essere altrettanto pericoloso farsi attrarre dall'accelerazione, non solo dalla velocità, perché tutto quanto è al di sopra di una normale attitudine alla guida può avere risvolti problematici.

Ma se l'accelerazione ha un fascino carnale e più elettivo, la velocità ha invece un fascino più subdolo e generalizzato, come il canto di una sirena che prima o poi fa cadere chiunque in tentazione. Le nostre strade non sono fatte per andare veloci. In realtà nemmeno le famose Autobahn tedesche lo sono; il fatto che sia permesso andare a forte velocità non significa che quelle strade siano il luogo giusto per cedere alle lusinghe del mito della velocità. Per la velocità c'è la pista, ma non è proprio alla portata di tutti.

Sempre più spesso le aziende e i brand del settore moto stanno puntando su una differente parola chiave: esperienza. Gli appuntamenti di brand experience si moltiplicano e vanno a coprire differenti attitudini, dal viaggio alle prestazioni, dai panorami mozzafiato al contagiri sul limitatore. Qualunque sia l'esperienza che si vuole comunicare, sotto traccia il mito della velocità pervade ancora il mondo della comunicazione del settore moto e sembra proprio non avere alcuna intenzione di farsi scalzare da altri miti. Ci riuscirà forse la mobilità elettrica? Non lo so, lo capiremo credo tra un bel po' di anni.


Il mito della velocità è stato presente nella storia, nell'arte e nella filosofia fin dall'antichità. La mitologia greca ha celebrato la figura di Mercurio, il messaggero degli dei e simbolo di velocità e agilità. Anche Efesto, il dio del fuoco, della metallurgia e della tecnologia, era noto per la sua velocità e destrezza nella costruzione di armi e utensili.

Nel mondo antico, la velocità era associata alla forza e alla determinazione. I guerrieri correvano veloci in battaglia, mentre le gare di corsa erano molto popolari  e simboleggiavano la superiorità fisica.

Achille era noto come "piè veloce" a causa della sua fama per la sua agilità in battaglia. La sua abilità nella corsa e nella lotta gli conferiva un vantaggio decisivo sul campo, rendendolo un eroe leggendario della mitologia greca. Questo mito della velocità è stato rappresentato in molte opere d'arte e di letteratura antiche, e ha continuato a influenzare la cultura popolare fino ai giorni nostri.

Nell'arte, la velocità è stata rappresentata in molte forme. Il Futurismo, ad esempio, ha espresso l'idea che la velocità e il movimento siano parte fondamentale dell'esperienza umana, e ha rappresentato questi concetti in modo dinamico e avanguardistico. Inoltre, il cubismo e l'impressionismo hanno esplorato la velocità e il movimento, per poi arrivare al drip painting di Pollock, e il gesto artistico entra a far parte del significato dell'opera stessa.

Anche la filosofia ha affrontato il mito della velocità. Il mito del carro alato ad esempio descrive un carro che vola per il cielo trainato da due cavalli, uno bianco e uno nero. La rappresentazione di un cavallo bianco e uno nero è spesso associata alla rappresentazione della luce e delle tenebre, della vita e della morte, del bene e del male. Questi elementi simbolici possono essere legati alla rappresentazione del mito della velocità, poiché il carro alato rappresenta un'idea di libertà, potere e rapidità, elementi che sono anche associati al concetto di velocità. Inoltre, il fatto che il carro alato possa volare simboleggia la capacità di superare i limiti della terra e di raggiungere luoghi lontani in breve tempo, elemento che si connette alla mitologia della velocità.

La velocità quindi, è parte integrante del nostro pensiero.

Nei tempi moderni, il mito della velocità è stato associato anche a persone che hanno rappresentato più di altri questo concetto fisico, ma che come abbiamo visto ha in se anche importanti connotazioni metafisiche. Eccone alcune:

Ayrton Senna - Pilota di Formula Uno, considerato tra i più veloci e talentuosi della storia. Ha vinto tre titoli mondiali e raggiunto 41 pole position prima della sua tragica scomparsa nel 1994.

Michael Schumacher - Pilota di Formula Uno con 7 titoli mondiali vinti. Ha cambiato il modo di guidare e l'approccio alla preparazione fisica e mentale dei piloti di Formula Uno.

Valentino Rossi
- Pilota di motociclismo considerato uno dei più grandi e dominanti piloti di tutti i tempi. Ha vinto 9 titoli mondiali in cinque diverse categorie e ha stabilito molti record nel corso della sua carriera. Ma soprattutto ha cambiato il modo di concepire la comunicazione nelle gare in moto.

Giacomo Agostini - Pilota di motociclismo con record assoluto di mondiali vinti, è stato e forse rimarrà probabilmente il pilota più dominante e vincente della storia del motociclismo.

Jim Clark - Pilota di Formula Uno che ha vinto due titoli mondiali e ha stabilito molti record nel corso della sua carriera. E' considerato uno dei piloti più talentuosi e capaci di tutti i tempi.

Gilles Villeneuve
- Pilota di Formula Uno, ha gareggiato per la scuderia Ferrari dal 1977 al 1982. È considerato uno dei piloti più talentuosi e coraggiosi della storia della F1, famoso per la sua guida aggressiva e spettacolare.


Il mito della velocità ha una lunga storia che attraversa molte culture. La velocità è stata associata alla forza, all'agilità e alla determinazione, e ha ispirato molte forme d'arte e concetti filosofici. Oggi, la velocità è ancora un elemento molto presente nella società e nella cultura contemporanea, e continua a ispirare, o condizionare, molte abitudini, oltre che forme d'arte e di pensiero.


Perché ha senso soffermarsi e dedicare del tempo ad analizzare il mito della velocità? Perché la lentezza di pensiero, il ragionamento, il racconto, la calma, così come anche la noia, sono forieri di nuove idee, consapevolezza, nuove emozioni.

Senza la lentezza il mito della velocità perderebbe tutto d'un tratto il suo fascino. 
Riscopriamo quindi la nobiltà della lentezza, per assaporare poi al meglio ogni istante di velocità. 


Posta un commento

0 Commenti