
Ogni anno la Ducati World Première segna un momento speciale per gli appassionati del marchio: è la vetrina in cui Borgo Panigale mostra al mondo le sue novità in vista di EICMA e soprattutto in attesa della stagione in arrivo l'anno successivo.
L’edizione DWP2026 con i primi due episodi ha voluto dimostrare che il confine tra pista e strada è ormai quasi sparito in casa Ducati, confermando sempre di più il posizionamento del brand nella fascia premium ad alte prestazioni.
Il filo conduttore delle prime due puntate di DWP2026 è chiaro: portare l’anima della MotoGP e della Superbike nelle moto di tutti i giorni.
Ducati la definisce “una muscle roadster con anima racing”, e non è un’esagerazione. La posizione di guida resta aggressiva, ma più raffinata, e la risposta del gas è immediata, brutale e precisa allo stesso tempo.
Sulla Diavel V4 RS il rumore della frizione a secco non è un dettaglio nostalgico, ma un manifesto: Ducati rivendica con orgoglio la propria eredità da competizione, anche in un segmento dove le altre moto puntano più sullo stile che sulla sostanza.
E per chi ama i numeri, eccone uno che racconta tutto: da 0 a 100 km/h in 2,5 secondi.
Una vera esplosione di potenza controllata, con la qualità costruttiva tipica di Borgo Panigale.
Ma ecco il dettaglio che contribuisce a renderla unica: la frizione a secco regala quel timbro metallico che fa vibrare ogni ducatista. È un richiamo diretto alle origini, a quel DNA racing che Ducati non ha mai rinnegato. Una Multistrada così non è solo una moto da viaggio: è una dichiarazione d’intenti.
Le corse: è da qui che tutto parte, dal laboratorio più estremo, dove ogni dettaglio è progettato con un solo obiettivo, andare più veloce.
Il suo motore da 998 cc eroga 218 cavalli in configurazione standard, ma può arrivare a 239 cavalli con scarico racing e olio dedicato sviluppato con Shell. La frizione è a secco, ma la vera innovazione è nel Ducati Racing Gearbox (DRG), un cambio che sposta la folle sotto la prima marcia, proprio come nelle MotoGP. Questa soluzione riduce il rischio di errori in partenza e rende le cambiate tra prima e seconda più rapide e precise. Per l’uso stradale entra in gioco il sistema Ducati Neutral Lock (DNL), che impedisce di finire accidentalmente in folle durante una scalata aggressiva.
Questa combinazione di potenza estrema e soluzioni tecniche raffinate non è solo da ammirare: è la base su cui Ducati costruisce il futuro dei modelli di serie.
La sportività pura è nel DNA Ducati, indipendentemente dalla tipologia di moto che possa scendere su strada, e gli elementi distintivi sono incontrovertibili: il Desmo e la frizione a secco.
Ducati sta letteralmente fondendo il mondo delle corse con quello della strada. Ogni modello porta con sé un pezzo della sua anima racing, tradotto in un linguaggio accessibile, affidabile e, soprattutto, godibile ogni giorno.
Questi primi due episodi di Ducati World Première 2026 non sono stati solo la presentazione di tre nuovi modelli di moto, ma la conferma di una visione: il futuro sarà sempre più vicino alla pista, senza però dimenticare chi ama fare strada, viaggiare e vivere la moto in tutte le sue sfumature.
La Multistrada V4 RS è la dimostrazione che si può viaggiare veloci senza rinunciare al comfort,
la Diavel V4 RS è la prova che una muscle bike può avere un cuore da gara, e la Panigale V4 R resta il laboratorio tecnologico dove la pista incontra la strada.
Ducati non costruisce semplicemente moto: costruisce esperienze, emozioni e un modo di vivere la strada in chiave racing. Edizioni speciali, serie limitate, moto che si presentano sul mercato con listini da 40 mila euro in su. Esclusività, eccellenza, legame indissolubile con il marchio.
Una certamente proposta dedicata a pochi fortunati e privilegiati, ma che ispira anche chi, come noi, con le versioni più accessibili delle moto di Borgo Panigale, ama semplicemente partire all’alba per un passo di montagna o per il lungomare, sapendo di poter far parte di questo filo rosso che unisce prestazioni, eccellenza, passioni.
L’edizione DWP2026 con i primi due episodi ha voluto dimostrare che il confine tra pista e strada è ormai quasi sparito in casa Ducati, confermando sempre di più il posizionamento del brand nella fascia premium ad alte prestazioni.
Il filo conduttore delle prime due puntate di DWP2026 è chiaro: portare l’anima della MotoGP e della Superbike nelle moto di tutti i giorni.
Primo episodio DWP2026: Multistrada V4RS e Diavel V4RS
La Multistrada V4 RS e la Diavel V4 RS nel primo episodio vengono presentate direttamente in pista dai due piloti della scuderia Ducati MotoPG, e rappresentano questa filosofia racing nel modo più concreto possibile.
Diavel V4 RS: muscle/roadster con il cuore racing
La prima ad entrare in scena è stata lei: la Diavel V4 RS. È la Diavel più potente di sempre, più leggera di 3 kg rispetto alla versione standard grazie all’uso di fibra di carbonio, titanio e una batteria agli ioni di litio. Nel suo cuore pulsante troviamo il Desmosedici Stradale da 1.103 cc, ma con un pizzico di follia in più: 182 cavalli a 11.750 giri/min e 120 Nm di coppia. La Diavel V4 RS è quella moto che ti fa desiderare di fermarti ad ogni semaforo solo per risentire il suono del motore.
Ducati la definisce “una muscle roadster con anima racing”, e non è un’esagerazione. La posizione di guida resta aggressiva, ma più raffinata, e la risposta del gas è immediata, brutale e precisa allo stesso tempo.
Sulla Diavel V4 RS il rumore della frizione a secco non è un dettaglio nostalgico, ma un manifesto: Ducati rivendica con orgoglio la propria eredità da competizione, anche in un segmento dove le altre moto puntano più sullo stile che sulla sostanza.
E per chi ama i numeri, eccone uno che racconta tutto: da 0 a 100 km/h in 2,5 secondi.
Una vera esplosione di potenza controllata, con la qualità costruttiva tipica di Borgo Panigale.
Multistrada V4 RS: la tourer più sportiva di sempre
Subito dopo viene mostrata la nuova Multistrada V4 RS. Una moto che rappresenta il punto d’incontro tra comfort da viaggio e prestazioni da pista. Ducati l’ha definita “la Multistrada più sportiva e sofisticata di sempre”, e a guardare la scheda tecnica è difficile darle torto.
Sotto il serbatoio batte il Desmosedici Stradale da 1.103 cc, lo stesso motore della Panigale V4, che qui eroga 180 cavalli a 12.250 giri/min. Un propulsore da gara trapiantato in una moto da turismo: un’idea che sembrava impossibile fino a poco tempo fa.
La Multistrada V4 RS monta sospensioni elettroniche Öhlins Smart EC 2.0, impianto frenante Brembo Stylema, cerchi forgiati in alluminio (più leggeri di 2,7 kg rispetto alla versione S) e forcellone monobraccio. Il risultato è una moto con una doppia anima: può affrontare le curve di montagna con l’aggressività di una superbike e, nello stesso tempo, macinare chilometri con una stabilità impressionante.
Sotto il serbatoio batte il Desmosedici Stradale da 1.103 cc, lo stesso motore della Panigale V4, che qui eroga 180 cavalli a 12.250 giri/min. Un propulsore da gara trapiantato in una moto da turismo: un’idea che sembrava impossibile fino a poco tempo fa.
La Multistrada V4 RS monta sospensioni elettroniche Öhlins Smart EC 2.0, impianto frenante Brembo Stylema, cerchi forgiati in alluminio (più leggeri di 2,7 kg rispetto alla versione S) e forcellone monobraccio. Il risultato è una moto con una doppia anima: può affrontare le curve di montagna con l’aggressività di una superbike e, nello stesso tempo, macinare chilometri con una stabilità impressionante.
Ma ecco il dettaglio che contribuisce a renderla unica: la frizione a secco regala quel timbro metallico che fa vibrare ogni ducatista. È un richiamo diretto alle origini, a quel DNA racing che Ducati non ha mai rinnegato. Una Multistrada così non è solo una moto da viaggio: è una dichiarazione d’intenti.
Secondo episodio DWP2026: Panigale V4R
Per chi vuole il massimo della sportività, la Panigale V4 R continua ad essere la vetrina tecnologica dove Ducati sperimenta, affina e poi trasferisce dalla pista le sue innovazioni alle moto di serie.
Panigale V4 R: quando la pista detta le regole
La terza grande protagonista della Ducati World Première 2026 è stata la Panigale V4 R, la massima espressione della tecnologia racing Ducati che possa solcare le strade di tutti i giorni.Le corse: è da qui che tutto parte, dal laboratorio più estremo, dove ogni dettaglio è progettato con un solo obiettivo, andare più veloce.
Il suo motore da 998 cc eroga 218 cavalli in configurazione standard, ma può arrivare a 239 cavalli con scarico racing e olio dedicato sviluppato con Shell. La frizione è a secco, ma la vera innovazione è nel Ducati Racing Gearbox (DRG), un cambio che sposta la folle sotto la prima marcia, proprio come nelle MotoGP. Questa soluzione riduce il rischio di errori in partenza e rende le cambiate tra prima e seconda più rapide e precise. Per l’uso stradale entra in gioco il sistema Ducati Neutral Lock (DNL), che impedisce di finire accidentalmente in folle durante una scalata aggressiva.
Il filo rosso tra i tre mondi Ducati
Guardando insieme la Multistrada V4 RS, la Diavel V4 RS e la Panigale V4 R, si capisce il senso di questa prima fase di Ducati World Première 2026: non ci sono più barriere tra le categorie, l'anima è racing.La sportività pura è nel DNA Ducati, indipendentemente dalla tipologia di moto che possa scendere su strada, e gli elementi distintivi sono incontrovertibili: il Desmo e la frizione a secco.
Ducati sta letteralmente fondendo il mondo delle corse con quello della strada. Ogni modello porta con sé un pezzo della sua anima racing, tradotto in un linguaggio accessibile, affidabile e, soprattutto, godibile ogni giorno.
Questi primi due episodi di Ducati World Première 2026 non sono stati solo la presentazione di tre nuovi modelli di moto, ma la conferma di una visione: il futuro sarà sempre più vicino alla pista, senza però dimenticare chi ama fare strada, viaggiare e vivere la moto in tutte le sue sfumature.
La Multistrada V4 RS è la dimostrazione che si può viaggiare veloci senza rinunciare al comfort,
la Diavel V4 RS è la prova che una muscle bike può avere un cuore da gara, e la Panigale V4 R resta il laboratorio tecnologico dove la pista incontra la strada.
Ducati non costruisce semplicemente moto: costruisce esperienze, emozioni e un modo di vivere la strada in chiave racing. Edizioni speciali, serie limitate, moto che si presentano sul mercato con listini da 40 mila euro in su. Esclusività, eccellenza, legame indissolubile con il marchio.
Una certamente proposta dedicata a pochi fortunati e privilegiati, ma che ispira anche chi, come noi, con le versioni più accessibili delle moto di Borgo Panigale, ama semplicemente partire all’alba per un passo di montagna o per il lungomare, sapendo di poter far parte di questo filo rosso che unisce prestazioni, eccellenza, passioni.
Sono in arrivo altri episodi DWP 2026, vedremo se ci sarà e quale sarà il filo conduttore di queste nuove proposte Ducati.
Foto credits: sito ducati.com



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