I giri in moto di Ida Colella

 

Una motociclista che vive la sua passione senza compromessi. Per Ida tutto è iniziato con una minimoto rossa a soli cinque anni, e da quel momento la moto è diventata una necessità quotidiana.

Ecco a voi il racconto dei giri in moto di Ida Colella:

- Parlaci un po' di te e del tuo rapporto con il mondo delle moto
Ida: Il mio rapporto con le moto è iniziato da piccolina...avevo 5 anni quando mio padre regalò una minimoto a mio fratello, rossa. Ero troppo affascinata da "quello strano oggetto a due ruote". Così decisi provarla... da all'ora non ho più potuto fare a meno di andare in moto. Ad oggi le moto rappresentano la parte più importante della mia persona. Non riuscirei a stare un giorno senza.

- Qual è il tuo giro in moto preferito?
Ida: Non c'è un giro in moto preferito. Mi piace molto uscire con 2/3 persone importanti per me e godermi il paesaggio. Però l'importante è che il giro duri quanto più possibile ahhaah!

 
- Che moto hai nel tuo garage? Utilizzi la moto per itinerari brevi o anche per viaggiare?
Ida: Ora ho una Aprilia RS 660 Extrema che uso sia per giri brevi che per viaggi. Prima avevo soltanto moto da pista. Ho avuto due Aprilia RS 125 e due Yamaha R6, una a carburatori e una del 2011.

- Il luogo che vorresti visitare o il viaggio che vorresti fare in sella ad una moto?
Ida: Mi piacerebbe molto arrivare al Mugello e Misano con la moto e girarmi tutta la Toscana e l'Emilia Romagna.

- A cosa pensi quando indossi il casco e sali in moto?
Ida: A niente, la moto riesce a liberarmi le mente. Solo in moto riesco a raggiungere dei livelli di relax elevati ahaha!

- Il modello o la tipologia di moto che preferisci?
Ida: Beh tutte le sportive... ma il mio sogno è quello di comprare una R1M rigorosamente nera!

- La moto più bella e quella più strana che tu abbia mai guidato?
Ida: La più bella è stata la mia R6 del 2011 da pista. Mi ha dato tante soddisfazioni. Devo dire che anche l'Aprilia RS sta conquistando il mio cuore. La più strana è stata la pitbike che avevo prima! 

Ringraziamo Ida Colella per aver raccontato la sua storia.

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Foto di copertina: Raffaele Freda