I giri in moto di Andrea Di Gioia

I giri in moto di Andrea Di Gioia
 

C'è chi si scopre motociclista da adulto, e chi invece coltiva questa passione fin da ragazzino, scorrazzando impunemente con lo scooter truccato per le viette del paese, scappando con gli amici alla ricerca di emozioni. Il tempo passa, e si scopre il sapore delle sensazioni regalate dal viaggiare in moto, dalla solitudine, da una dinamica lentezza.


Scopriamo insieme la storia di Andrea Di Gioia:


I giri in moto di Andrea Di Gioia



- Parlaci un po' di te e del tuo rapporto con il mondo delle moto

Andrea: mi chiamo Andrea, classe '87, sono Romagnolo di Cesena e nella vita sono un libero professionista nel mondo dell'edilizia. La mia passione per le moto è nata a 14 anni con il primo scooter: lo Zip 50 di mia sorella, poi sostituito con il mitico Aprilia SR 50. Ero sempre in giro con il mio gruppone di amici: le carovane per andare al mare, i giri in collina e le serate al parchetto a chiacchierare del più e del meno, spensierati e senza telefonini. Estate o inverno, pioggia o sole, non facevano differenza! Scooter ovviamente truccati, neon sotto la scocca e gare a chi faceva più "casino"! Ah sì, l'ammetto: il mio non era il più veloce. Ma per me non è mai stato solo un mezzo di trasporto; mi faceva sentire già autonomo e anche super figo!

Vi racconto un aneddoto... era l'ultimo giorno di scuola delle medie e c'era la festa d'Istituto. Io e i miei amici Mirko e Salvatore decidemmo di andare a San Marino senza dire nulla ai nostri genitori. Una giornata incredibile che ricorderò per tutta la vita! Eravamo a 45 km da casa, ma sembrava di essere a Capo Nord! Alla fine, eravamo davvero "all'estero"! 

Poi arrivano i 16 anni, ed è il momento del 125 cc. Erano gli anni delle RS contro le Mito. Io ero quello sull'RS, ma non è mai scoccata davvero la scintilla. Io sognavo di viaggiare e godermi il panorama, ma il 2 tempi non ne voleva sapere di andare con calma. Tra continui problemi di carburazione ed altri guasti, ero sempre dal meccanico. Quante litigate abbiamo fatto, io e lei!

Arrivano quindi i 18 anni, i 20 anni, e la mia prima vera moto: la Kawasaki Z750. Mi sembrava di stare su un caccia F16! Ma, forse complice la poca compagnia e anche un po' per far contenta mia mamma, ho abbandonato le due ruote per le quattro. Questa pausa, però, mi ha fatto scoprire un'altra mia grande passione: la fotografia! Ho avuto la fortuna di viaggiare tanto, conoscere persone splendide e vedere anche l'aurora boreale!

Poi, come si dice, "certi amori fanno giri immensi e poi ritornano". Ecco che, nel 2014, sono tornato sulle due ruote con ancora più passione di prima, e con la voglia di realizzare il mio sogno: viaggiare in moto.

Ciò che mi fa sentire libero è proprio l'idea di salire in moto, mettere il casco e partire senza una meta precisa. La libertà, per me, è sentirsi il padrone del proprio tempo, respirare l'aria fresca sulla visiera e lasciarsi trasportare dal rumore del motore e dal paesaggio che scorre intorno. È un modo per staccare dalla routine, ritrovare me stesso e vivere il presente.


I giri in moto di Andrea Di Gioia



- Qual è il tuo giro in moto preferito?

Andrea: il mio giro preferito è sicuramente lontano dal traffico e dal caos, su una strada costiera, con il mare che mi accompagna come un amico fidato. L’odore salmastro nell’aria, il sole che danza sull’acqua e il vento che mi accarezza la visiera: è come vivere un dialogo silenzioso con la natura.

Oppure, in fuoristrada, mi piace esplorare le montagne, immergendomi in sentieri sconosciuti che sembrano portare verso il cielo. Amo fermarmi, montare la mia tenda e dormire wild sotto un cielo stellato che ti fa sentire minuscolo e immenso al tempo stesso. A volte, invece, mi basta raggiungere la cima di una montagna per mangiarmi un panino circondato da panorami che tolgono il fiato.

Sempre con lo spirito di godermi i paesaggi, senza mai correre. Perché per me la moto non è velocità, ma un modo per vivere pienamente ogni attimo e ogni luogo.



I giri in moto di Andrea Di Gioia



- Che moto hai nel tuo garage? Utilizzi la moto per itinerari brevi o anche per viaggiare?

Andrea: nel mio garage ci sono due moto che rispecchiano perfettamente le mie passioni e il mio stile di guida. La prima è una BMW GS1250 Rallye, la mia compagna ideale per i viaggi lunghi e avventurosi, che non si ferma alla sola strada asfaltata. È una moto che mi permette di affrontare qualsiasi terreno con sicurezza, portandomi lontano dal caos e regalandomi esperienze indimenticabili.

La seconda è una Honda CRF300L, una piccola dual che utilizzo per fare enduro, giri esplorativi e persino adventure touring. È leggera, maneggevole e consuma pochissimo, il che la rende perfetta per spingersi lontano senza preoccupazioni. Con lei posso avventurarmi nei sentieri più stretti e impervi, scoprendo luoghi nascosti e mozzafiato.

Le utilizzo entrambe con la stessa filosofia: esplorare, vivere la libertà della strada e dei sentieri, e scoprire posti nuovi con lo spirito di chi non si accontenta mai di seguire un percorso già tracciato.


I giri in moto di Andrea Di Gioia



- Il luogo che vorresti visitare o il viaggio che vorresti fare in sella ad una moto?

Andrea: mi piacerebbe esplorare sempre posti nuovi e ogni volta cercare un'avventura diversa. Un viaggio da sogno per me sarebbe andare in Norvegia, fino a Capo Nord. Poi la Scozia, con le sue strade panoramiche, i paesaggi mozzafiato e i suoi castelli affascinanti. La Romania, ricca di storia e bellezza, e infine i Balcani, con la loro miscela unica di culture e natura. Queste sono le mete che vorrei vedere, ma in realtà, quando si scopre un paese nuovo, è sempre un'esperienza meravigliosa.


- Il luogo più affascinante che hai attraversato in moto?

Andrea: il luogo più affascinante che ho attraversato in moto è stato sicuramente l'est della Turchia. È stato un viaggio pazzesco ai piedi del monte Ararat, a pochi chilometri dall'Iran, dall'Armenia e dalla Siria, tra stradoni infiniti che salgono e scendono e paesaggi lunari mozzafiato. La regione è costellata di checkpoint militari, che segnano il confine con zone politicamente sensibili, aggiungendo un'atmosfera unica al viaggio. È stato incredibile scoprire una cultura molto diversa dalla nostra, con tradizioni radicate e un popolo accogliente, ma anche una realtà segnata da conflitti regionali. Viaggiare in questa parte del mondo significa confrontarsi con una geografia politica complessa, ma anche immergersi in paesaggi straordinari e in un'atmosfera che ti fa sentire davvero lontano da tutto.


I giri in moto di Andrea Di Gioia



Ringraziamo Andrea per aver raccontato la sua storia e aver condiviso con noi le emozioni dei suoi viaggi in moto.

Puoi seguire i giri in moto di Andrea Di Gioia su:
Instagram: clicca qui 
Facebook: clicca qui

Il Portfolio fotografico di Andrea di Gioia su Flickr: clicca qui 






Le oramai tradizionali interviste brevi, o come mi piace chiamarle, mini interviste di Giri-in-moto.it sono diventate un appuntamento fisso. Queste mini interviste sono un modo per conoscere altre persone e altri blogger o creator, senza distinzione o selezione per numero di follower, semplicemente per raccontare persone interessanti che navigano come noi nel grande oceano del mototurismo e più in generale del motociclismo. Domande semplici, apparentemente banali, che possono però svelare piccole istantanee di vita di persone con le quali condividiamo le stesse passioni, ognuno a suo modo.


Se vuoi leggere altre interviste come questa e scoprire le storie di amici, follower e creator, segui i tag #interviste e #dailettori

Immagini di Andrea Di Gioia.
 Le immagini sono di proprietà dei rispettivi titolari del copyright.

Posta un commento

0 Commenti