I giri in moto di Aly: TriumphMotorcycleGirl

 

Nell'affascinante mondo del motociclismo al femminile, spesso troviamo storie di passione, avventura e scoperta personale. In questa intervista, ci addentriamo nel cuore di una motociclista che condivide con noi il suo viaggio verso l'emancipazione, la ricerca della libertà e la crescita della consapevolezza personale grazie al mondo delle moto. Attraverso le sue parole scopriremo come l'essere motociclista abbia influenzato profondamente la sua vita, arricchendola di momenti importanti, fatti di ricordi, di esperienze uniche e significative. Tra noi ed Aly c'è letteralmente una distanza oceanica, una lingua diversa, differenti abitudini quotidiane, ma ci accomuna una grande passione per le moto, per i paesaggi che scorrono veloci intorno a noi, e l'amore per la fotografia.

Ecco a voi dagli States i giri in moto di Aly: TriumphMotorcycleGirl

[English Text below]

- Chi c'è dietro al progetto TriumphMotorcycleGirl? parlaci un po' di te e del tuo interesse per il mondo delle motociclette.

Aly: Ciao! Mi chiamo Aly (si pronuncia "Al-ee") e le motociclette hanno fatto parte della mia vita fin dall'infanzia. Mio padre e mio nonno erano entrambi motociclisti. Mio nonno, il padre di mia madre, in particolare, era affascinato e collezionava motociclette di ogni tipo. Condividevo molti dei suoi hobby: amante dei cani, motociclista, musicista, scrittore, artista e fotografo. Ha avuto più impatto su di me di quanto pensassi fino a quando non sono cresciuta e ho notato quanto avessi seguito i suoi passi. Era un uomo gentile e conservo con affetto i ricordi dei momenti passati con lui, compresi i giri sul sedile posteriore dei suoi tanti "aggeggi", come li chiamava lui. Sicuramente ha avuto molto impatto sulle mie passioni e sul mio desiderio infantile di guidare!

Anche mio padre guidava una motocicletta quando ero piccola, l'ultima delle sue moto che ricordo, avevo circa sei anni, era una splendida vecchia Yamaha 750, con un piccolo spazio sulla sella sempre pronto per un giro insieme.

Ricordo una mattina in particolare quando mi mise dietro di lui sulla sua motocicletta e mi portò a scuola. Ricordo il percorso, i panorami, l'odore dell'aria mattutina, tutto. Era nelle mie ossa e nel mio sangue. Provo ancora una profonda gratitudine per quella mattinata passata con lui.

Anche durante gli anni dell'adolescenza conservo molti ricordi speciali di giri in moto con mio padre, e dei miei primi tentativi di salire in sella ad una motocicletta. Uno dei miei preferiti è stato verso i 15/16 anni tra le strade tortuose delle montagne del Tennessee, la luce del sole che filtrava e l'aria calda dell'estate mi davano assolutamente una sensazione di grande vitalità. Volevo che quella sensazione non finisse mai. Non era più solo una cosa "da uomini" (a quei tempi non conoscevo donne adulte che guidassero una moto), ed ero assolutamente convinta che fosse qualcosa che avrei continuato a fare, per me, da sola.

Ma la mia passione non si limitava solamente alle moto... erano praticamente tutte le cose con le ruote! Pattini a rotelle, pattini in linea, go-kart, skateboard, biciclette, moto da cross! Ovviamente tutte cose che mi davano la possibilità di sperimentare la velocità. Ma le moto alla fine erano quelle che mi intrigavano di più: le disegnavo, le cercavo sulle autostrade, nei film, nelle riviste, ovunque...

Ero affascinata dalla guida di una moto e penso davvero che questa sensazione sia vitale per diventare un buon motociclista! Guidare un'automobile era emozionante e un passatempo meraviglioso per me e avevo promesso a me stessa di non pensare allo stereotipo del "guidare come una donna". Volevo diventare una guidatrice attenta, ma anche aggressiva e "migliore degli uomini". Questo mio modo di pensare all'epoca faceva parte della mia ricerca di miglioramento continuo, con tanta determinazione per imparare a guidare sempre meglio. Poi guidare è diventato naturale, indipendentemente dalla situazione o dalle circostanze mi sono trovata consapevole di me stessa, agile di pensiero, precisa e reattiva, con il massimo controllo di tutto ciò che riguardava la strada. Ero sicura che tutta questa esperienza sarebbe stata ancora più emozionante all'aria aperta, su due ruote. Ed è vero!

Quindi mi sono posta l'obiettivo di possedere e guidare un giorno le mie moto. Non è successo subito, ho dovuto attendere un bel po' di tempo. Tanto duro lavoro, risparmiando e andando contro la routine quotidiana di chi mi era intorno. Non avevo donne avventurose nella mia vita da emulare, motivate a definirsi al di fuori del tradizionale ruolo femminile di moglie e madre. Seguire una strada al di fuori di questo stereotipo significava quindi essere la "pecora nera". Significava essere "ribelli".

Sì, lo so, sembra che io sia cresciuta in un mondo di 100 anni fa, ma purtroppo questo era l'ambiente in cui mi trovavo finché non sono partita e sono diventata adulta e indipendente...

Ho portato con me il manuale di guida DMV nel mio Truck e ho iniziato a studiare il codice stradale anche prima di iscrivermi al mio primo corso di guida per motociclette. Sognavo di ottenere la mia patente di guida per la moto fin da quando ero bambina e non appena ho potuto prendere le mie prime decisioni importanti nella vita, la patente della moto è stata una delle prime cose che ho fatto per festeggiare la mia libertà.

Come immaginavo sono rimasta molto coinvolta dal momento in cui ho iniziato a guidare da sola, e ho sentito dentro di me una forte emozione: uno dei miei sogni personali più significativi si era avverato! Questo mi fa sentire molto consapevole di me stessa e spero di guidare per molti anni a venire!

Sinceramente non ho mai cercato di essere una sorta di influencer. Amo combinare le mie competenze e l'amore per la moda e l'arte con la mia passione per le moto. Sono fotografa nell'industria della moda e quasi tutte le mie fotografie sono autoscatti. Mi piacciono le sfide del mio lavoro e mi piace creare da entrambi i lati della macchina fotografica. Puoi trovarmi solo su Instagram: @triumphmotorcyclegirl. Non ho tempo per altri social media!!!

- Descrivi il tuo giro in moto preferito. Che tipo di scenario trovi più affascinante?

Aly: Wow, è una domanda difficile! Mi piace ogni tipo di strada e giro in moto. Amo guidare per le strade del deserto, ma mi piace persino guidare in città durante l'ora di punta! La sfida di trovarsi in mezzo a tutte quelle auto, e, in California, il permesso di poterle superare tra le corsie. Ma penso che il mio giro in moto preferito sia lungo la costa della California, diretti verso nord lungo il Big Sur, tra Santa Barbara e Monterey. Posso fermarmi ogni volta che voglio, fare foto, senza una tabella di marcia per arrivare da qualche parte. E nel mio scenario preferito c'è sicuramente l'oceano.

- Consigliaci una strada o una destinazione in USA da visitare assolutamente per gli appassionati di motociclette. E perché questi luoghi sono così speciali per te?

Aly: Hmm, difficile scegliere, ma lo Utah è incredibile per i giri in moto. Mi è piaciuto molto guidare in quello stato. Un altro itinerario che consiglio è la Highway 70/40 che va verso ovest da Denver, poi verso il Loveland Pass! Assolutamente splendido con curve e viste panoramiche. Poi come ho detto Big Sur in California è un must! Ma per un'esperienza praticamente unica nel suo genere c'è la famosissima Route 66, attraverso Amboy, in California. Sembra di guidare direttamente in un vecchio set cinematografico. Ha una magia unica ed è speciale per me, per i ricordi legati ai luoghi e ai momenti differenti della mia vita, e ha lasciato sempre un'impronta emotiva dentro di me. Penso: "Wow, sono nel bel mezzo del nulla e sembra di aver attraversato un portale temporale, hai la sensazione che tutto sia possibile nella vita". Quindi sì, questi sono i miei giri da sogno che amo e ho amato di più in USA, ma non posso non menzionare anche la Virginia Occidentale: così verde, ricca di fiumi. Volevo essere sintetica ma... l'ho menzionata comunque, non potevo non farlo!

- Portaci a casa tua. Quale motocicletta è parcheggiata nel tuo garage e come la usi? Per brevi giri o è la tua compagna di viaggio di fiducia?

Aly: Attualmente nel mio garage ho "Scarlett", una Triumph Bonneville del 2014, "Harriet", una Triumph Bonneville Bobber del 2022, e "Gladys", una Yamaha XS750 Special del 1979. Poi c'è una Triumph Bonneville del 1977 che sto restaurando, non da sola. Non ha ancora un nome ed è nel garage di un meccanico per il momento. Non vedo l'ora che si unisca alle altre! Scarlett e Gladys sono per brevi giri lungo le città costiere (anche se Gladys ha fatto talvolta dei giri lunghi e Scarlett è in grado di fare qualsiasi tipo di itinerario), mentre Harriet è la mia compagna di viaggio di fiducia, ha attraversato gli Stati Uniti da costa a costa con me ed è la mia “ride or die” ideale.

- Destinazioni da sogno. Se potessi salire sulla tua moto ed esplorare un posto qualsiasi nel mondo, dove andresti?

Aly: Sicuramente l'Europa. Senza dubbio. Ci sono stata, ma non ho mai guidato una moto in Europa ed è assolutamente un sogno che voglio realizzare un giorno.

- Mettere il casco è un rito per ogni motociclista. Cosa passa per la tua mente quando ti prepari, accendi la tua moto e parti?

Aly: Prepararsi ... prepararsi è davvero un rituale per me, che la maggior parte delle persone non può percepire fino in fondo. Lavoro nell'industria della moda. Il mio amore per la moda e per l'arte gioca un ruolo importante in ciò che scelgo di indossare quando guido. Sento che se sono in sintonia con ciò che indosso quando guido, alzo il mio livello di consapevolezza e le mie emozioni alla guida. È un pensiero un po' stupido suppongo, ma sono io, sono fatta così. Amo sentirmi a mio agio e al massimo di me stessa quando guido, e mi aspetto di guidare allo stesso livello.

Mettermi il casco è come staccarmi da tutte le tensioni della mia giornata e della mia vita. È come lasciare il lavoro in ufficio e lasciarlo davvero lì. È come se il casco zittisse tutte le voci della mia vita e del mio quotidiano, lasciandomi la libertà di sentire solo me stessa. Pensare, respirare, sperare e credere sempre in me stessa. C'è in me solo questa consapevolezza, e nessun altro o niente al di fuori, sento la tranquillità in me stessa che mi permette si affrontare con perseveranza la vita.

- Hai un modello o un tipo di motocicletta preferito? Come contribuisce a migliorare la tua esperienza di guida?

Aly: Allora, ho avuto alcune motociclette diverse prima di quelle che ho ora... eppure sono sempre stata attratta dalle moto con uno stile classico. Cafe racer, bobber, moto molto usate da "Hollywood", ma tendo anche a non voler seguire troppo quel che fanno gli altri. Sono piuttosto esigente su ciò che penso sia una "moto accattivante", ma sono sempre felice di guidare qualsiasi tipo di motocicletta!

Alcuni anni fa ero in procinto di acquistare la mia nuova moto, e sono passata da un concessionario all'altro in tutta la California meridionale... Indian, Harley, Ducati, Kawasaki, Yamaha... Le ho provate, le ho studiate, ho guardato recensioni e statistiche... Poi nella mia lista è arrivato il momento  del concessionario locale Triumph. Conoscevo già il brand Triumph ma non avevo ancora deciso la mia futura moto, e non avevo un marchio preferito nella mia testa. Ma quando ho incontrato la Triumph Bonneville Bobber, il giorno in cui l'ho provata, l'ho comprata. Tutte le altre motociclette che avevo valutato prima non le sentivo "mie". Sono sempre più innamorata di quella moto ogni volta che la guido! Amo le sue proporzioni, i 1200 cc, il design, la maneggevolezza... l'elenco delle sue qualità sarebbe infinito! Mi piacciono tutte le moto che ho posseduto, ma lei è di gran lunga il mio più grande amore!

- Raccontaci della moto più cool e non convenzionale che hai mai avuto il piacere di guidare. Cosa ha reso memorabile quella esperienza?

Aly: Beh, non credo di aver vissuto abbastanza a lungo ancora per sperimentare tutte le motociclette che vorrei! Amo le moto dall'aspetto retrò e con il kick start! Ecco perché amo la mia Gladys, la Yamaha XS750 Special del 1979. Suppongo che sia una moto piuttosto "normale" per la maggior parte delle persone, ma per me è una moto davvero speciale, con grande carattere, e guidarla mi fa sentire di essere tornata nel mondo dei miei genitori degli anni '70. Non posso guidarla se non indosso un paio di pantaloni a zampa di elefante e una sciarpa colorata al collo! Sento distintamente ogni cambiata e mi sento una "tipa tosta" quando la avvio con il kick start!

Concludiamo questa stimolante intervista con Aly, TriumphMotorcycleGirl, immersi nelle sensazioni di emancipazione, libertà e consapevolezza che permeano il suo racconto. Attraverso le sue esperienze e riflessioni, Aly ci ha trasmesso un potente messaggio sull'importanza di perseguire i nostri sogni, abbracciare la nostra individualità e affrontare le sfide con determinazione e coraggio. Parole che ci aiutano nella ricerca della nostra strada e della nostra personale consapevolezza, ricercando sempre la libertà e la pienezza dell'esperienza umana.

Ringraziamo Aly per aver accolto il nostro invito e per aver aperto il suo cuore nelle risposte alle nostre domande. Puoi seguire Aly su Instagram: TriumphMotorcycleGirl

[English Text]

In the captivating world of women in motorcycling, we often encounter stories of passion, adventure, and personal discovery. In this interview, we delve into the heart of a passionate motorcyclist, Aly, who shares with us her journey towards emancipation, the quest for freedom, and the growth of awareness through the two wheels. Through her words, we will discover how the world of motorcycles has deeply influenced her life, transforming it into a unique and meaningful experience. We are divided by an ocean, language, daily habits and who knows how many other things, but we share a great passion for motorbikes, for the landscapes that pass quickly around us, and a pure love for photography.

Here we are with Aly's motorbike rides from the States: TriumphMotorcycleGirl.

- Introduce yourself and share the story of your journey into the world of motorcycles. What sparked your interest?

Aly: Hi! My name is Aly, pronounced like "Al-ee". Motorcycles were apart of my early childhood. My father as well as my grandfather rode motorcycles. My grandfather, my mom’s dad, particularly was fascinated and would pick up motorcycles of all kinds here and there. He always had a motorbike, scooter, or some sort of motorized wheels in his garage. I shared his fascination for several of his hobbies ~ dog-lover, bike/motorcycle rider, music maker, writer, artist, and photographer. He had more of an impact of me than I realized until I grew up and noted how much I had followed in his footsteps. He was a kind man to me all his days on this earth and I cherish the memories, including riding on the back of his many “contraptions” as he called them. He definitely had a lot to do with my early childhood desire to ride!

My father also rode a motorcycle in my early childhood, the last of his bikes I recall about the age of six, a Yamaha 750, retro in all its glory and a space for me to sit behind him for a ride.

I can recall one morning in particular when he put me on the back of his motorcycle and took me to school. I remember the route, the views, the smell of the morning air, everything. It was in my bones and blood. I felt a deep appreciation for that morning. 

Through my teen years I hold several special memories of riding with my dad, or sitting on a motorcycle and giving my own attempt. One of my favorite being about age 15/16 through the windy roads of the Tennessee mountains, the sunlight coming through and the warm summer air was absolutely life giving to me. I wanted to never ever stop. It was no longer a thing “the men did” in my life (I knew no women who rode motorcycles until into adulthood) I was absolutely positive it was something I was going to do on my own.

It wasn’t just motorcycles, it truly was all things with wheels! Roller skates, rollerblades, four wheelers, go-carts, skateboards, bicycles, dirt bikes! Obviously things that gave me a way to get speed. 

But motorcycles intrigued me most. I sketched them. I looked for them on the highway, in movies, magazines, etc. 

I was also enthralled with moto driving and I really do think this is vital to being a good motorcyclist! Being behind the wheel of a car was exciting and a wonderful pastime for me and I promised myself I would not “drive like a woman,” but become alert, aggressive, and better “than the guys” behind the wheel. Sadly, that was my thought processing at the time that was apart of the determination to ride. Driving became my thing. Like second nature no matter the situation or circumstance: I found myself hyper-aware and a quick thinker, and accurate reactor to all things road. I was sure this whole experience would be even better open air, on two wheels. Which is true!

So all that built up to the goal of one day owning and riding my own motorcycles. It didn’t happen without a good bit of time, hard work, saving, and going against the grind and grain of life around me. My mom could hardly back out of the drive way without a panic, and I had zero women in my life growing up who were adventurous, driven, or outside the traditional wife and mother. To go a route outside this was to be the “black sheep.” It was to be “rebellious.” 

Yah, I know, sounds like I was raised in an old fashion way, 100 years ago, and sadly that was the environment I was in until I left and became my own independent adult…

I carried around the motorcycle DMV handbook in my truck and began studying the road laws and the how tos even before I enrolled in my first motorcycle safety weekend course. I had been dreaming of getting my street license since I was a little girl and the first chance I got to make my own decisions in life, my motorcycle license was one of the first things I did to declare my freedom. 

As I suspected, I was hooked from the second I began to ride on my own and I felt like one of my most personal and prominent dreams had come true! It felt very much a natural part of me and I hope to be riding for many years to come!

I never set out to be some sort of influencer. I love combining my skills and love for fashion and art with my love of motorcycles. I am a photographer in the fashion industry and so nearly all of my photography is self-shot. I like the challenge of creating my own work and participating on both sides of the camera. I can be found on Instagram only: @triumphmotorcyclegirl. I’ve not got time for any other social media!

- Describe your favourite motorcycle ride. What type of scenery do you find most exciting?

Aly: Wow that’s a hard one! I like every type of road and ride on my motorcycle. I love riding desert roads, I even enjoy city riding at traffic hour! The challenge and thrill of all the cars, speed, and in California allowance of lane-splitting. But I feel my favorite ride would be one along the California coast, headed north on the Big Sur between Santa Barbara and Monterey. Stopping whenever I felt like it, taking photos, with no time table to arrive anywhere. My favorite scenery definitely involves the ocean. 

- Share your best recommendation for a must-visit road or destination for motorcycle enthusiasts. Why is this place so special for you?

Aly: Hmmm, hard to choose but Utah is amazing for motorcycle rides. Have loved my riding through that state. Another is Highway 70/40 going west out of Denver, then to Loveland Pass! Absolutely gorgeous with twisties and views. Big Sur California— a must! But for a unique experience that’s pretty much one of a kind is Route 66 through Amboy, California. Feels like you ride right into an old movie set. It has its own magic and its special because of the memories I’ve got going through there are varied points and seasons of life and it always leaves an emotional impact… I think like, “Wow, I’m in the middle of nowhere and it’s like I went through a time portal and you feel anything is possible in life.” So yea, not sure I was so concise in the answer but those are my dream rides I’ve loved most and … that’s without mentioning West Virginia— so green, lots of rivers. But there I mentioned it anyway.

- Take us into your garage. What motorcycle is parked there, and how do you use it? Is it for short rides or your trusted companion for epic journeys?

Aly: Presently I’ve got “Scarlett” a Triumph Bonneville 2014, “Harriet” a Triumph Bonneville Bobber 2022, “Gladys” a 1979 Yamaha XS750 Special. I’ve a Triumph Bonneville 1977 that I’m restoring — but not without assistance, and she’s unnamed and in a mechanic’s garage for the time being. I can’t wait to have her join the others. Scarlett and Gladys are for short rides along the coast to coast towns (though Gladys has made nice long rides too and Scarlett is capable of any sort of riding), but Harriet is my trusted companion who has gone west coast to east coast of the USA with me and is my “ride or die.”

- Dream destinations. If you could hop on your motorcycle and explore any place in the world, where would you go next?

Aly: Definitely Europe. Hands down. Have been, but not ridden there and that’s by far a dream I want to fulfill one day.

- Putting on the helmet is a ritual for every rider. What goes through your mind when you gear up, start your bike, and hit the road?

Aly: Gearing up …  the gearing up is kinda also a ritual for me in a way I suppose most might not see it. I work in the fashion industry. My love of art and fashion plays a big part in what I choose to ride in. I feel to the level I love what I am wearing when I ride, I up my level of riding. It’s silly I guess, but it’s me. I love to look top notch when I am riding and I expect myself to ride at the same level. 

Putting my helmet on is like removing myself from all the stresses of my day and life. It’s like leaving work at the office and actually leaving it there. It’s like it takes all the voices throughout my life or my day and silences them so I can hear… myself. Hear myself think, feel, breathe, hope and believe again. There is this knowing that I can only change and fix myself, and no one or anything else outside — and I feel peace and power and persistence to carry on in life all at the same time. 

- Do you have a preferred motorcycle model or type? How does it contribute to improving your riding experience?

Aly: So I’ve had a few different motorcycles prior to the ones I’ve got now… and yet I’ve always been attracted and noted the classic style bikes. Cafe racers, bobbers, motorcycles popularly used by Hollywood, and I also tend to not like to “follow the crowd.” I’m pretty picky as to what I think is an “attractive motorcycle” even though I’m happy to ride any motorcycle! A few years back I was in a place to purchase a new bike, unused, and I went from brand dealer to dealer across Southern California… Indian, Harley, Ducati, Kawasaki, Yamaha, and more. I tested, sat on, studied, looked at reviews and stats… the local Triumph Dealer was on my list of stops. I was already familiar with Triumph but hadn’t at that point settled in on my favorite motorcycle or loyal to a brand as being my over all favorite. But when I purchased my Triumph Bonneville Bobber, the day I test drove it I bought it. All the other motorcycles I had evaluated prior I was like“Nah! Not for me.” I have been more and more impressed and in love with that bike every time I ride it! I love the size, the 1200cc, the look, the maneuverability, the list is endless! I enjoy all the motorcycles I’ve owned but it’s by far my love. 

- Share the story of the coolest and most unconventional motorcycle you've ever had the pleasure of riding. What made it memorable?

Aly: Well, I don’t think I’ve lived long enough yet to experience all the motorcycles I would like to! I do love a retro looking bike with a kick start! That’s why I love my Gladys, the 1979 Yamaha XS750 Special. I suppose she’s rather “normal” to most but to me she’s a special retro bike with character and riding her makes me feel I stepped into my parents world of the 70’s. I feel I can’t ride her without a pair of bell bottom pants and a colorful neck scarf. I feel every shift so distinctly, and feel super badass when I kick start her. 

As we conclude this inspiring interview with Aly, we find ourselves immersed in the sense of emancipation, freedom, and awareness that permeates her story. Through her experiences and reflections, Aly has imparted a powerful message about the importance of pursuing our dreams, embracing our individuality, and facing challenges with determination and courage. May her words serve as a guide for all of us as we navigate our way through life, always seeking the freedom and fullness of the human experience.

We thank Aly for accepting our invitation and for opening her heart in answering our questions. You can follow Aly on Instagram: TriumphMotorcycleGirl