I giri in moto di Caterina Licini

Caterina Licini


Surf, skate, moto da enduro. Mi affascina molto il mondo che racconta Caterina Licini. Un mondo in qualche modo molto lontano da me, che mi incuriosisce. Una mente distratta potrebbe non cogliere il fil rouge che collega queste tre cose alla danza, se escludiamo l'evidenza del proprio corpo che si muove nello spazio, ma quello che più mi affascina nel surf, nello skate, nell'enduro, nella danza, è il fatto che per raggiungere le massime potenzialità espressive è necessario padroneggiare una tecnica invidiabile. Una commistione tra libertà e rigore, tra improvvisazione e metodo, che si raggiunge solamente dedicando molte energie al proprio talento, vivendo quasi in un ossimoro che si perpetua costantemente nel quotidiano. 

Ho alcune piccole e insignificanti cose in comune con Caterina: entrambi siamo di Padova, e anche lei come me ha un percorso di studi e un percorso professionale nel settore della creatività. Poi il fatto di aver marchiato un momento di cambiamento personale salendo in sella ad una moto. Infine, il suo motto è: "Mi annoio facilmente", espressione tipica di chi, come Caterina, è persona curiosa. La curiosità ci accomuna, ma il bello di scoprire altri individui che si approcciano alla vita in modo simile al tuo, è che le declinazioni sono sempre differenti, quel che ti annoia può appassionare qualcun altro, quel che ti emoziona può fa sbadigliare qualcun altro.

Ognuno di noi è un agglomerato indistinto di emozioni, passioni, esperienze, e mi piace raccontarne qualcuna, con leggerezza, in queste brevi interviste. 

Scopriamo insieme chi è Caterina Licini, ex ballerina, motociclista e copywriter, che ha appeso le scarpette al proverbiale chiodo per salire in sella ad una moto da enduro:


Caterina Licini



I giri in moto di Caterina Licini


- Parlaci un po' di te e del tuo rapporto con il mondo delle moto
Caterina: Mi chiamo Caterina Licini, sono di Padova ma all’età di 19 anni mi sono trasferita a Roma dove ho vissuto a tratti per 4 anni. Oggi invece vivo e lavoro a Milano. Fino a 4 anni fa facevo la ballerina professionista, ma dopo anni di lavoro nel mondo dello spettacolo ho capito che non mi bastava più fare solo la ballerina, volevo provare altro. Nel momento esatto in cui ho “attaccato le scarpette al chiodo” ho deciso di prendere la patente della moto con l’obiettivo di imparare a fare enduro. La passione della moto ce l’ho un po’ perché mio padre faceva enduro da ragazzo e un po’ perché ci sono nata. Sono sempre stata affascinata dal mondo del fuoristrada e dopo che ho provato, non l’ho più lasciato andare.


Caterina Licini


- Qual è il tuo giro in moto preferito?
Caterina: Non ho un giro in moto preferito. Facendo enduro è bello scoprire sempre nuove tracce e nuovi percorsi.

- Che moto hai nel tuo garage? Utilizzi la moto per itinerari brevi o anche per viaggiare?
Caterina: Ad oggi ho un’Husqvarna 250 4t enduro ma vorrei cambiarla con un 350. Viaggiare in moto stile "GS" su strada non fa per me. Lo trovo monotono e sono più preoccupata a controllare le auto intorno a me che a godermi il viaggio.



Caterina Licini


- Il luogo che vorresti visitare o il viaggio che vorresti fare in sella ad una moto?

Caterina: Mi piacerebbe molto andare nel deserto un giorno.

- A cosa pensi quando indossi il casco e sali in moto?

Caterina: A niente. È bello non pensare a niente.

- Il modello o la tipologia di moto che preferisci?
Caterina: Enduro. Mi piacciono le moto “smilze”, agili e con il tassello!!

- La moto più bella e quella più strana che tu abbia mai guidato?
Caterina: Più strana? Una moto elettrica. Più bella? Non saprei rispondere, ogni moto ha una sua particolare bellezza.


Caterina Licini



Ringrazio Caterina Licini per aver risposto alle mie domande e per aver raccontato la sua storia sul mio blog. Potete seguire Caterina Licini su Instagram


Mi piace esplorare con queste brevi interviste le passioni delle persone che, arbitrariamente, ritengo interessanti. Lo faccio con domande semplici, quasi banali. Domande leggere, non ingombranti, che lasciano spazio al personale desiderio di esprimersi e di svelarsi. Persone che ho scoperto online oppure offline, indifferentemente, senza alcun criterio di selezione, se non la mia personale empatia.

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