La recente notizia della possibile o molto probabile chiusura di una rivista storica come Motociclismo, o comunque di un drastico ridimensionamento qualora fosse possibile un salvataggio in extremis per uscire dalla complicatissima situazione attuale, apre uno squarcio sulla crisi dell’editoria specializzata in genere, e in particolare quella legata al nostro mondo e alla nostra passione: le moto.
La storica rivista Motociclismo infatti, pilastro dell'editoria motociclistica italiana per oltre 110 anni, sta affrontando un momento critico che potrebbe portare alla sua chiusura definitiva. La testata, amata da generazioni di appassionati, è stata colpita dalla crisi strutturale che sta investendo la carta stampata, una sfida comune a molte riviste tecniche e di settore, in particolare nel mondo dei motori.
La crisi della carta stampata
Il caso di Motociclismo non è isolato, molte altre realtà editoriali non se la passano benissimo, oppure calcolatrice alla mano hanno deciso di ridimensionarsi drasticamente o di rinunciare alla stampa cartacea. La rivista Mototurismo, ad esempio, ha già interrotto la pubblicazione su carta per proseguire esclusivamente in formato digitale, cercando di adattarsi alle mutate abitudini di lettura. Anche altre testate, pur mantenendo un’edizione cartacea, stanno spostando gran parte delle loro attività verso il digitale per attrarre un pubblico più giovane e abituato a fruire contenuti online.Nel caso di Motociclismo, le difficoltà economiche derivano probabilmente da una combinazione di fattori: il calo delle vendite in edicola, la riduzione degli abbonamenti cartacei e una gestione aziendale che, secondo alcune fonti, non è riuscita a modernizzarsi in tempo.
Tutta colpa dei social (e dei blogger)?
Un fattore significativo che contribuisce alla crisi dell’editoria cartacea, e in particolare delle riviste specializzate come Motociclismo, può anche identificato con l’ascesa dei social network e dei blog gestiti da influencer o da semplici blogger appassionati del settore (tra questi ultimi ovviamente c'è anche il sottoscritto). Questi canali digitali, spesso caratterizzati da contenuti veloci e accattivanti, riescono a intercettare un pubblico sempre più abituato alla fruizione immediata e gratuita delle informazioni, creando una concorrenza difficile da affrontare per i media tradizionali. Dobbiamo quindi tutti essere consapevoli, anche noi blogger e creatori di contenuti, della nostra parte di responsabilità che pesa su questa situazione.
Mentre i giornalisti specializzati e le testate editoriali tecniche si distinguono per l'approfondimento, l'autorevolezza e il rigore delle loro analisi, i social network e i blog tendono a offrire contenuti più leggeri e spesso superficiali. Non di rado, influencer e blogger si propongono come esperti senza possedere la preparazione necessaria per fornire informazioni tecniche precise o analisi approfondite. Io stesso evito approfondimenti troppo tecnici in questo blog, proprio perché sono consapevole della mia mancanza di conoscenza specifica su molti temi tecnici. So di non sapere, in estrema sintesi, e quindi preparo i miei contenuti tenendone conto. Quello tra blogger/influencer ed editoria specializzata è un divario non sempre così facile da percepire da parte del lettore, che fa sempre più fatica a distinguere tra l’autorevolezza della stampa tradizionale e la superficialità dell’impatto immediato dei contenuti digitali amatoriali o pseudo-professionali dei creator.
La capacità dei social media di coinvolgere direttamente gli utenti, spesso con recensioni, consigli o esperienze personali, rappresenta una grande attrattiva per il pubblico, ma spesso va a discapito della qualità dell’informazione. La mancanza di verifiche rigorose e la superficialità di molti contenuti rischiano di confondere i lettori, erodendo il valore delle competenze che solo una redazione giornalistica può offrire. Di nuovo, anch'io mi rendo conto di far parte di quella categoria di creatori di contenuti che per forza di cose non può che produrre informazioni superficiali. L'importante è averne consapevolezza, e guidare i propri sostenitori e lettori verso approfondimenti più autorevoli.
Questa concorrenza tra professionale e amatoriale, rende ancora più arduo il compito delle testate editoriali tecniche, che devono giustificare il costo del loro prodotto (cartaceo in primis, ma anche digitale), offrendo un valore aggiunto che le piattaforme gratuite non possono replicare.
Il valore aggiunto di blogger e influencer allo stesso tempo non deve essere sottovalutato: il loro contenuto fresco e coinvolgente riesce a raggiungere pubblici molto ampi, anche al di fuori della nicchia degli appassionati tradizionali, trasmettendo passione. Il vero vantaggio per il lettore o l’appassionato di moto sta comunque e sempre nell'adottare un approccio complementare: usare i contenuti di blogger e influencer come scintilla iniziale e poi approfondire l’argomento con strumenti più solidi e autorevoli, come le testate giornalistiche specialistiche.
In un panorama mediatico sempre più frammentato, blogger e influencer rappresentano una risorsa utile per stimolare curiosità e fornire spunti iniziali su temi di interesse come nuovi modelli di moto o itinerari di mototurismo. Tuttavia è fondamentale riconoscerli per ciò che sono: un punto di partenza, non una fonte definitiva di informazione.
È qui che entrano in gioco fonti più autorevoli come riviste specializzate, servizi giornalistici e guide, sia cartacee che digitali. Questi strumenti offrono l’approfondimento necessario per trasformare una semplice curiosità in conoscenza.
In un contesto così sfidante, l'editoria cartacea dovrebbe puntare a riaffermare il proprio ruolo come fonte di riferimento autorevole, investendo in contenuti esclusivi, inchieste approfondite e una narrazione coinvolgente che vada oltre il semplice "consiglio rapido". Solo così potrà trovare un equilibrio e mantenere la propria rilevanza nel panorama informativo moderno.
La storia non è un dettaglio insignificante
La possibile chiusura di una rivista storica come Motociclismo non rappresenta solo la perdita di un punto di riferimento per gli appassionati di moto, ma anche un impoverimento culturale significativo per l’intero settore. Con oltre un secolo di pubblicazioni, Motociclismo ha costruito un archivio storico unico, documentando l’evoluzione delle moto, dei marchi, delle tecnologie e delle tendenze, rappresentando una memoria preziosa per il mondo delle due ruote.
Un archivio storico non è solo una collezione di articoli, ma un filo conduttore che lega il passato al presente e consente di ipotizzare cosa ci riserva il futuro. Attraverso le pagine di una rivista come Motociclismo, gli appassionati e i professionisti del settore possono comprendere l'evoluzione delle abitudini dei motociclisti, lo sviluppo delle tecnologie più rivoluzionarie e il percorso dei grandi marchi che hanno fatto la storia.
La perdita di una rivista come Motociclismo significherebbe non solo la fine di una voce autorevole, ma anche la dispersione di un patrimonio culturale e documentale costruito con decenni di lavoro giornalistico. Questo archivio è essenziale non solo per i collezionisti o gli storici, ma anche per le nuove generazioni, che attraverso queste pubblicazioni possono scoprire le radici di una passione che unisce tecnologia, emozione e libertà.
Editoria specializzata: un futuro incerto
Il futuro dell’editoria motociclistica su carta è un grosso punto di domanda, ma non deve necessariamente essere segnato da un declino totale imminente. Le testate che sopravvivono si stanno adattando combinando il meglio di due mondi, ovvero mantengono il cartaceo, affiancandolo a un’offerta digitale che include video, podcast e approfondimenti online, in particolare con la valorizzazione dei contenuti di nicchia.Tuttavia le pubblicazioni cartacee devono confrontarsi con un pubblico sempre più abituato alla velocità e interattività del web. Per competere sarà fondamentale puntare su qualità, approfondimento e servizi esclusivi, con reportage dettagliati e qualità di contenuti che non trovano spazio nel formato digitale.
La crisi di Motociclismo rappresenta un campanello d’allarme per tutto il settore. Mentre alcune riviste resistono innovandosi, altre devono accettare il cambiamento e sviluppare nuove strategie. L’editoria cartacea ha ancora un valore, ma solo se saprà adattarsi a nuove modalità di fruizione potrà sopravvivere al cambiamento in atto, anche come conseguenza alla diffusione dell'intelligenza artificiale.
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