In questo blog spesso preferiamo raccontare emozioni ed esperienze, piuttosto che descrivere luoghi e analizzare prodotti. Con le nostre interviste andiamo alla scoperta di chi ha un legame particolare con la propria moto e soprattutto con le sensazioni che la moto rappresenta.
In questa intervista racconteremo la passione di Ilenia, una giovane motociclista cresciuta tra tasselli, fango e polvere, che coltiva un cuore da esploratrice. Fin da bambina Ilenia ha coltivato un legame speciale con le moto, e il suo amore per il motocross l'ha portata ad affinare fin da piccola le sue abilità in sella. Una passione che poi si è trasformata in desiderio di scoperta di culture diverse, con la mente che viaggia già verso l'Asia e affascinanti terre lontane.
Scopriamo insieme la storia di Ilenia De Dominicis: @lionna_21
- Parlaci un po' di te e del tuo rapporto con il mondo delle moto
Ilenia: Sono in sella da quando ho 12 anni! Avevamo una pista di motocross nel terreno di casa di mio zio, e la prima moto è stata una pit-bike Esse Factory 125. Mi sono innamorata della polvere e del fango già in tenera età . Andavo a scuola e tornata a casa prendevo il casco, la tuta, e mi andavo ad allenare in pista. Non vivevo una bella situazione a casa, e la moto era il mio rifugio! Ricordo che prendendo confidenza con il motocross e avendo una moto piccolina rompevo sempre l’ammortizzatore posteriore per i salti che facevo! Da quel momento mio papà (grande sostenitore di questa passione) mi comprò un KTM 85cc e successivamente comprammo un KTM 250 4t EXC.
Come potete aver capito faccio parte di una famiglia dove la componente motoristica era parte integrante della quotidianità . Una passione basata su principi di un tempo, di chi la passione la vuole sempre a stretto contatto con la quotidianità . Non bastava allenarsi e andare in pista, c’era quella filosofia di vita che ti spingeva ad alzarsi all’alba, sistemare la moto e camminare lungo la pista per analizzare il terreno e scegliere il canale più conveniente dove far passare le ruote.
Inspirare ed espirare buttando fuori preoccupazioni, ansie, e lasciare spazio al sentimento e alla determinazione; in questo modo la testa con la quale sarei salita in sella poche ore più tardi, era limpida e pronta alla lunga giornata in pista.
Questo è il tipo di rapporto che ho con il mondo delle moto, estremamente intimo e pieno di sentimento.
Essendo individui a stretto contatto con un mondo così vasto e dall’ampia offerta di prodotti e stimoli esterni, ciò che percepiamo come relazione moto-ambiente-persona cambia completamente. Ponendo l’attenzione sulle mie emozioni in relazione ad una moto e all’idea di esplorare nuovi luoghi, non più confinata in una pista di motocross, le mie sensazioni cambiano drasticamente .
Viaggiare in moto mi permette di avere una visione veloce e distaccata da ciò che in realtà mi circonda. Come se fossi uno spettatore di quel luogo, in sella ad una moto vedo la città e il paesaggio che scorrono rapidamente accanto a me.
Scopriamo insieme la storia di Ilenia De Dominicis: @lionna_21
- Parlaci un po' di te e del tuo rapporto con il mondo delle moto
Ilenia: Sono in sella da quando ho 12 anni! Avevamo una pista di motocross nel terreno di casa di mio zio, e la prima moto è stata una pit-bike Esse Factory 125. Mi sono innamorata della polvere e del fango già in tenera età . Andavo a scuola e tornata a casa prendevo il casco, la tuta, e mi andavo ad allenare in pista. Non vivevo una bella situazione a casa, e la moto era il mio rifugio! Ricordo che prendendo confidenza con il motocross e avendo una moto piccolina rompevo sempre l’ammortizzatore posteriore per i salti che facevo! Da quel momento mio papà (grande sostenitore di questa passione) mi comprò un KTM 85cc e successivamente comprammo un KTM 250 4t EXC.
Come potete aver capito faccio parte di una famiglia dove la componente motoristica era parte integrante della quotidianità . Una passione basata su principi di un tempo, di chi la passione la vuole sempre a stretto contatto con la quotidianità . Non bastava allenarsi e andare in pista, c’era quella filosofia di vita che ti spingeva ad alzarsi all’alba, sistemare la moto e camminare lungo la pista per analizzare il terreno e scegliere il canale più conveniente dove far passare le ruote.
Inspirare ed espirare buttando fuori preoccupazioni, ansie, e lasciare spazio al sentimento e alla determinazione; in questo modo la testa con la quale sarei salita in sella poche ore più tardi, era limpida e pronta alla lunga giornata in pista.
Questo è il tipo di rapporto che ho con il mondo delle moto, estremamente intimo e pieno di sentimento.
Essendo individui a stretto contatto con un mondo così vasto e dall’ampia offerta di prodotti e stimoli esterni, ciò che percepiamo come relazione moto-ambiente-persona cambia completamente. Ponendo l’attenzione sulle mie emozioni in relazione ad una moto e all’idea di esplorare nuovi luoghi, non più confinata in una pista di motocross, le mie sensazioni cambiano drasticamente .
Viaggiare in moto mi permette di avere una visione veloce e distaccata da ciò che in realtà mi circonda. Come se fossi uno spettatore di quel luogo, in sella ad una moto vedo la città e il paesaggio che scorrono rapidamente accanto a me.
- Qual è il tuo giro in moto preferito?
Ilenia: Non ho ancora un giro in moto preferito, voglio però in futuro intraprendere lunghi viaggi culturali anche fuori dall'Europa. Posso dire che solitamente prendo la moto dopo una giornata trascorsa sui libri per andare al belvedere del Lago di Bracciano. È un luogo che permette di vedere il panorama verso il lago dall’alto. C’è una piazza con alcuni casali appartenuti a dei Conti negli anni passati. Un piccolo piazzale che nonostante la trascuratezza trasmette tanta storia .
- Che moto hai nel tuo garage? Utilizzi la moto per itinerari brevi o anche per viaggiare?
Ilenia: Attualmente il mio garage ospita un Caballero 500 Rally versione sabbia del 2023 (il suo nome è Avventurosa). Comprata pochi mesi fa, siamo andate insieme ad esplorare il Lazio, ma a breve esploreremo anche le regioni confinanti! Ovviamente ci sono già in programma itinerari per l’estate, fuori dall'Italia!
- Il luogo che vorresti visitare o il viaggio che vorresti fare in sella ad una moto?
Ilenia: Amerei l’idea di portare la mia passione per le moto e l’architettura in viaggi volti alla conoscenza dei paesi asiatici: Mongolia, Thailandia, Cambogia, Tibet. C’è ancora molta esperienza da acquisire per arrivare a questo obiettivo!
- A cosa pensi quando indossi il casco e sali in moto?
Ilenia: C’è un processo di cambiamento, dal vivere la quotidianità sui libri, ad indossare il casco. Posso sentire i nervi distendersi e lasciare la mente vuota, lasciando spazio ad un pensiero chiaro e lucido. Mettere il casco mi fa questo effetto: districa i nodi che la monotonia crea.
- Il modello o la tipologia di moto che preferisci?
Ilenia: Quello che chiedo dal modello di moto che scelgo è la versatilità . Ovviamente non c’è una moto che mi permette di essere prestante sull’asfalto con alte velocità ed avere alte prestazioni sullo sterrato, si perde sempre qualcosa delle due parti. Ma cerco una moto che in parte mi consenta di fare entrambe le cose. Attualmente ho scelto il Caballero 500 Rally puntando prettamente alla componente dello sterrato, non alla grande potenza. Questa moto ha consumi non alti, inoltre mi consente di fare piccoli viaggi anche su asfalto. Non nego di aver posato lo sguardo sul KTM 890 Adventure che rispecchia un poco di più le caratteristiche di trasversalità d'utilizzo di cui parlavo .
Ho sempre guidato KTM fin dai 12 anni di età e mi piacerebbe tornare ad avere in casa un "Karotone".
- La moto più bella e quella più strana che tu abbia mai guidato?
Ilenia: Ho guidato un BMW S1000RR, il suo nome è Fiammetta. Il sentimento che mi lega a quella moto è contrastante. All’inizio non c’era quel feeling che si percepisce tra un motociclista e la moto. Oggi la considero una delle moto più belle in assoluto e quella che emozionalmente mi ha tramesso di più, ma credo sia dovuto al fatto che fosse condivisa con una persona speciale. Come se fosse un collante di passione, tra lei e noi. Quando è stata venduta ho passato la notte a piangere! Questa stessa moto oggi è al sicuro nel garage di quella persona speciale. Se dovesse venderla in futuro penso che la ricomprerei io. Mi sentirei emotivamente violata al pensiero che qualcun altro possa guidare quella moto. È stato qualcosa di così intimo e personale che è impensabile lasciare andare .
La moto più strana? Il KTM SuperDuke 1290. Molti mi odieranno ma io ho davvero odiato quella moto! Mi sentivo così strana in sella... tutta caricata in avanti. L’impostazione di guida era totalmente diversa da quelle a cui ero abituata (moto sportive e da cross, tra di loro contrastanti, ma ben definite nei loro stili!). Ho fatto fatica ad apprezzarla, anzi a dire il vero non l’ho proprio fatto! Ma si tratta di una questione puramente personale, in quanto non amo quel genere di moto e tanto meno quello stile di guida...
Ringraziamo Ilenia per aver condiviso con noi la sua passione per le moto e la sua storia.
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Le oramai tradizionali interviste brevi, o come mi piace chiamarle, mini interviste di Giri-in-moto.it sono diventate un appuntamento fisso. Queste mini interviste sono un modo per conoscere altre persone e altri blogger o creator, senza distinzione o selezione per numero di follower, semplicemente per raccontare persone interessanti che navigano come noi nel grande oceano del mototurismo e più in generale del motociclismo. Queste interviste nascono nel 2020 dal progetto MIQ Motociclisti in Quarantena, e sono diventate ormai una buona abitudine di confronto. Domande semplici, apparentemente banali, che possono però svelare piccole istantanee di vita di persone con le quali condividiamo le stesse passioni, ognuno a suo modo.
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Immagini fornite da Ilenia de Dominicis (lionna_21). Le immagini sono di proprietà dei rispettivi titolari del copyright.
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