I giri in moto di Effy: Roberta Ferrari

Roberta Ferrari Effy 1992


Oggi conosciamo Roberta, una motociclista che ha fatto della sua Yamaha MT07, soprannominata Maya, la sua compagna di avventure. In questo momento Roberta è ferma a causa di un intervento al piede, ma il suo sogno è di salire nuovamente in moto quest'estate e partire per un viaggio indimenticabile.

In attesa di poter tornare in sella, Roberta si dedica ai ricordi dei suoi viaggi in moto e ripensa ai paesaggi che ha visto, alle persone che ha conosciuto, e alle emozioni che ha provato, prima come passeggero, poi alla guida della sua Maya. 

Nelle prossime righe Roberta ci racconterà i suoi sogni e le sue emozioni. 
Scopriamo insieme la storia di Roberta Ferrari: Effy 1992



Roberta Ferrari Effy 1992



- Parlaci un po' di te e del tuo rapporto con il mondo delle moto. 

Roberta: Mi chiamo Roberta, ma tutti mi conoscono come Effy, ho 32 anni e vivo a Bergamo, una città tanto grande ma che in realtà mi è sempre stata un po' stretta, forse è da qui che nasce la mia esigenza di continua evasione in moto. Nella vita faccio l'addetta vendita in un negozio di accessoristica auto e moto, perché ovviamente quando la passione ti scorre nelle vene non puoi stargli lontana neanche a lavoro. Oltre a questo mi piace ballare latino americano, il ballo mi accompagna fin da quando sono piccola, e amo follemente i tramonti, ovunque essi siano.

Nella mia quotidianità sono sempre stata una persona semplice e senza troppe pretese, riflessiva e osservatrice, forse studiando fin da piccola danza classica, che è una disciplina complessa, sono stata portata ad avere questo genere di carattere. Ma tanto quanto sono tranquilla e femminile, tanto ho il mio lato istintivo e maschile, che al contrario segue la mia parte più solare, scatenata, cocciuta e ostinata, quell'energia vitale che per me è impossibile imbrigliare, quella che si lancia con impeto nelle avventure senza starsi troppo ad interrogare su come andranno a finire, quella che lotta per le cose in cui crede e che non si fa spaventare dalle sfide, questa mia parte sono l'amore, le passioni, la moto e i viaggi in moto! Insomma sono proprio un acquario con ascendente ariete, dominata da Saturno!

Questa passione per i motori credo che sia nata quando da piccola guardavo le gare di Formula 1 con papà, mi ricordo che in estate ci sedevamo sul pavimento fresco, serrande chiuse, ventilatore a palla e si faceva il tifo per Schumacher e la Ferrari. Una volta nel periodo di Santa Lucia, passando davanti a una carrellata di giocattoli, vidi la confezione di Micro-Machines con cartelli stradali e la chiesi... non c'è neanche da dire che quel giorno quella scatola tornò a casa con me! poi crescendo mi sono avvicinata al mondo delle due ruote. Ricordo che mi piaceva vedere mia cugina mettersi il casco e partire in sella al suo scooterone, mi affascinava quella scena. Poi quando tornava io mi sedevo al suo posto, mi mettevo il suo casco a scodella che mi stava enorme e facevo finta di guidare. Mi divertiva tantissimo quando mi faceva mettere davanti a lei e facendo finta di guidare, mi portava fino in fondo alla via e poi ritorno... quante risate!

Ho sempre avuto il "pallino" 
di fare il patentino per andare a scuola con un Motard, sia alle scuole medie che alle superiori, anche se in realtà mi sarei accontentata di uno scooter. Questo rimaneva un sogno inespresso, perché da giovane papà fece un incidente in moto che gli causò la perforazione del muscolo della coscia (eh si anche lui era motociclista ai tempi) e ovviamente figuriamoci se avrebbe permesso che una cosa del genere potesse capitare a sua figlia. Questo rimaneva un argomento tabù in casa. Nel frattempo gli anni passavano, io mi accontentavo di guardare gli altri e rimanerne affascinata, fino a quando un bel giorno un amico mi chiese: "Vieni a fare un giro in moto? Ti porto io!". La svolta! Potevo stare sulla moto senza avere la patente! Da quel momento si sono susseguiti anni e anni da zavorrina, sentendo sotto di me il suono dell'R1 (la prima moto su cui son salita), del CBR, della Ninja, dell'Hypermotard. 

Nel 2016, incoraggiata da un amico, ho iniziato a mettere da parte ogni mese dei soldi per fare la patente e comprarmi la moto all'insaputa di tutta la mia famiglia, e finalmente nel 2018, un venerdì sera d'agosto durante la cena, piazzo sul tavolo la brochure di una Yamaha MT07. Non ve la so nemmeno spiegare quella scena, ancora ci rido! Alla fine ho scoperto che mio padre mi aveva beccata a fare le lezioni di scuola guida in paese, lo sapeva da tempo ma non aveva detto nulla. La mia gioia più grande è stata quando mi ha detto che gli avrebbe fatto piacere essere coinvolto nella scelta della moto. Ormai c'ero e potevo ballare!

Da qui la passione per la moto ha preso il sopravvento, nonostante le mille difficoltà da neofita, le cadute da ferma, la gente che mi diceva che non sarei stata all'altezza, gli errori di percorso, le modifiche errate alla moto, e chi ne ha più ne metta, mi sono sempre intestardita a voler andare avanti, perché da ogni errore ho imparato qualcosa, e alla fine sono arrivata fin qui. Siamo nel 2024, ho ancora la mia Yamaha MT07 nera e gialla fluo, che ho chiamato Maya come l'ape, che nel frattempo ha subito talmente tante modifiche da essere diventata Super Maya, e con la quale macino una media di circa 10 mila chilometri ogni anno. Eh già, ho capito che mi piace anche viaggiare, con Maya.


Roberta Ferrari Effy 1992


- Qual è il tuo giro in moto preferito?

Roberta: Ad oggi, devo essere sincera, trovo difficoltà a decidere quale sia il mio giro in moto preferito. Mi piace definirmi motociclista di mondo: mi piace girare, non importa dove, non importa se la strada è dritta o se è tutta tornanti! Ho notato di avere la tendenza a non fare le stesse strade, se una volta sono passata da una parte, la volta successiva, se c'è la possibilità, cerco una nuova strada per raggiungere la mia meta. Se però dovessi scegliere il posto del cuore qui nella mia zona, quello dove mi sento a mio agio e trovo un feeling con il luogo, con la strada e con la moto, beh credo sia il Passo del Tonale, anche perché da questo passo si aprono molteplici altre strade ideali per un giro in moto.

Normalmente mi piace partire la mattina abbastanza presto, se sono in compagnia mi piace fare subito la parte più noiosa della tratta, ossia le provinciali che da Bergamo portano ad Edolo, mentre se sono in solitaria ammetto di fare la follia di passare prima per le Alpi Orobie, sulla statale che da Bergamo conduce fino a Schilpario per poi imboccare il mio primo passo: il Passo del Vivione nella Val di Scalve. Perché una follia? Perché chi lo conosce, sa che il Vivione non è per tutti, è una strada stretta dove passa un'auto alla volta, e dove anche due moto in direzioni opposte a volte fanno fatica ad incrociarsi, ma con un paesaggio da fiaba e con i suoi tornantini stretti in mezzo alla foresta di pini, percorrendo questa strada si apre una visuale sulle Alpi davvero mozzafiato. Poi si prosegue costeggiando la montagna, fino ad arrivare al rifugio del passo, in una zona adibita al pascolo d'alpeggio, e scendendo si ritorna nella foresta, ed infine ci si congiunge nuovamente alla statale in direzione Edolo. A questo punto siamo pronti per imboccare la Strada Statale che conduce al Passo del Tonale, dove comincia il vero divertimento! Una strada che fino a Ponte di Legno è un mix tra carreggiate larghe e bei tornantoni, curve ampie e rettilinei che ti danno modo di aprire tutto il gas volendo  fare la "sparata" (ricordandoci sempre che siamo in strada e che ci sono i centri abitati ovviamente, non facciamo troppo gli asini!). Si susseguono poi parti del percorso in cui incontriamo una carreggiata più stretta con cambi di direzione continui, dove divertirsi con curve e controcurve. Alla fine si giunge in vetta, a 1884m sul livello del mare, sotto il ghiacciaio del Presena, al confine con il Trentino, di fronte ad un meraviglioso monumento dedicato ai caduti della Grande Guerra. Un luogo che va visitato di persona per capire l'aria che si respira in questo contesto. Da qui si può scegliere se proseguire per il Trentino, tornare qualche curva indietro e andare verso il Gavia e quindi poi Stelvio, o riscendere tutto il passo per tornare a Edolo fare il Passo dell'Aprica e ricollegarsi con Sondrio. Insomma, il Tonale è un crocevia di collegamento per aprirsi ad un sacco di altre mete, ed è anche per questo che mi piace tanto!


- Il luogo che vorresti visitare o il viaggio che vorresti fare in sella ad una moto?

Roberta: Mi piace molto viaggiare, e l'obbiettivo che mi ero posta era quello di fare una volta l'anno un itinerario importante in moto. Ho iniziato a viaggiare in moto quando ero ancora un passeggero, e nel mio primo viaggio ho trascorso una settimana a Misano per vedere la Moto-GP. Eravamo carichi come muli sul Ninja, che esperienza! Da quando ho fatto la patente ho iniziato a passare almeno una settimana di ferie all'anno a spasso per l'Italia in moto: quattro anni fa ho visitato l'Appennino Tosco-Emiliano (che ho visitato anche l'anno scorso grazie al mio ragazzo che vive a Modena), tre anni fa le Alpi Trentine, due anni fa l'Isola d'Elba, l'anno scorso la Sardegna (che ammetto ad oggi essere l'esperienza più bella e completa che io abbia fatto in viaggio in moto, avendo avuto modo anche di conoscere motociclisti della zona con i quali ancora mi tengo in contatto), mentre quest'anno mi sarebbe piaciuto provare ad andare in pista per un'esperienza diversa dal solito, oltre ad un viaggio in Valle d'Aosta, Piemonte, e sulle Alpi Svizzere Francesi (spesso viaggio in giornata sulle Alpi Svizzere Italiane e sono davvero innamorata di quei luoghi, perciò mi piacerebbe visitare anche il lato più occidentale della Svizzera). Purtroppo, a causa di una caduta che mi ha portata a subire un'operazione di ricostruzione ossea alla caviglia sinistra (mannaggia alle scale di casa!), non ho assolutamente idea di quando sarò pronta a tornare in sella e se sarò in grado di affrontare il viaggio, perciò per il momento si rimane con l'incognita. Nel frattempo faccio tanta riabilitazione per tornare in piedi prima possibile. Sono cocciuta e conoscendomi farò di tutto per riuscire a guarire e cercare di rimettermi in sella prima possibile!


Roberta Ferrari Effy 1992



- A cosa pensi quando indossi il casco e sali in moto?

Roberta: dico a me stessa "Speed, I am speed!", e poi vado lenta come una lumaca! Ahahah! La citazione è di Saetta McQeen di Cars (oltre ad essere anche la grafica del il mio primo casco), una frase che fa parte del suo rito di concentrazione, ed io stessa penso a quello, a concentrarmi per fare le cose fatte per bene, godermi l'uscita ed essere certa di avere la testa per guidare in serenità. Questo aspetto è importante perché se è vero che la moto per me significa passione, libertà, evasione, felicità e spensieratezza, a volte basta un pensiero sbagliato nel momento sbagliato per poter fare un danno enorme. E allora via, con il cuore che batte fortissimo come la prima volta, quella sensazione di farfalle nello stomaco, come sulle montagne russe. Un mix di concentrazione, adrenalina, felicità, e poi relax, e poi ancora adrenalina, concentrazione... e così via... WOW, quante emozioni!


- Il modello o la tipologia di moto che preferisci?

Roberta: Se dovessi scegliere la moto dei miei sogni sarebbe senza dubbio una Yamaha R1 rigorosamente gialla! Io amo il giallo, fin da piccola è sempre stato il mio colore cardine, e l'R1 è stata la prima moto sulla quale sono salita da passeggera, la prima moto che mi ha fatto battere il cuore fortissimo, dandomi la speranza che un giorno sarei riuscita ad avere anche io una moto tutta mia. Se non amassi così tanto viaggiare probabilmente un pensiero ad una supersportiva lo farei, ma ci vorrebbero due moto qui!


Roberta Ferrari Effy 1992


Parlando invece del modello più adatto a me, quello che preferisco, sia per le mie capacità che per le mie esigenze, Maya, la mia Yamaha MT07, è la moto più bella di tutte, ne sono innamorata follemente e faccio fatica a trovare una moto che possa sostituirla. Non so se sia già capitato ad altri di trovarsi in una condizione simile, ma non riesco a trovare un modello che mi piaccia o che mi attiri più di lei. Non sento l'esigenza di avere più cavalli o maggiore potenza. Si tratta di una moto perfetta per neofiti, leggera, ma con sospensioni e altri piccoli dettagli non particolarmente prestazionali. Così renderla più affidabile e adatta al mio stile di guida (anche viaggiando strizzo l'occhio alla guida sportiva), ho affrontato negli anni delle spese che l'hanno portata ad avere tutte le caratteristiche che man mano mi rendevo conto fossero necessarie. Ora con pedane arretrate, nuovo manubrio, nuovo impianto frenante e nuove sospensioni, la mia MT07 è diventata la moto perfetta e su misura per me. Quando la cambierò? Mai! Se sentirò l'esigenza di fare un passo in avanti penso che finirò per prendere una seconda moto... ma Maya resta!


Roberta Ferrari Effy 1992


Ringraziamo Roberta per aver condiviso con noi la sua passione per le moto e la sua storia.

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Le oramai tradizionali interviste brevi, o come mi piace chiamarle, mini interviste di Giri-in-moto.it, sono diventate un appuntamento fisso. Queste mini interviste sono un modo per conoscere altre persone e altri blogger o creator, senza distinzione o selezione per numero di follower, semplicemente per raccontare persone interessanti che navigano come noi nel grande oceano del mototurismo e più in generale del motociclismo. Queste interviste nascono nel 2020 dal progetto MIQ Motociclisti in Quarantena, e sono diventate ormai una buona abitudine di confronto. Domande semplici, apparentemente banali, che possono però svelare piccole istantanee di vita di persone con le quali condividiamo le stesse passioni, ognuno a suo modo.


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Immagini fornite da Roberta Ferrari (Effy_1992). Le immagini sono di proprietà dei rispettivi titolari del copyright.






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