Il lunedì di Pasquetta, si sa, è all'insegna del traffico, in particolare in direzione delle località turistiche e delle destinazioni più gettonate per la classica gita fuori porta. La moto può essere utile per evitare qualche coda e trovare più facilmente parcheggio, però, diciamolo, il lunedì di Pasquetta non è proprio l'occasione migliore per godersi a pieno le emozioni di un giro in moto. Ma se, come me, proprio non ne puoi fare a meno di salire in sella alla tua moto per Pasquetta, allora meglio organizzare un itinerario un po' al di fuori delle mete più conosciute e viaggiare mentre la maggior parte della gente è già arrivata a destinazione.
E' quasi l'ora di pranzo, orario ideale per partire con il giro in moto di Pasquetta. Decidiamo l'itinerario al momento, senza troppi vincoli o punti fermi, ci faremo guidare dall'istinto (e dagli aggiornamenti del traffico di google maps). Valli del Pasubio, Pian delle Fugazze, Vallarsa, Rovereto. A quel punto vedremo quanto sarà complicato raggiungere il Lago di Garda, e decideremo il da farsi.
Si parte. Ci teniamo a debita distanza dai Colli Euganei e dai Colli Berici, ci muoviamo con disinvoltura tra le strade secondarie della campagna veneta ed evitiamo con attenzione le strade statali. Giusto un piccolo tratto di tangenziale per superare rapidamente Vicenza.
Lasciamo alle nostre spalle il paesaggio di capannoni e ci infiliamo finalmente tra gli alberi e le rocce della statale 46. C'è pochissimo traffico, poche auto, qualche camper, i motociclisti non mancano. Raggiungiamo le Valli del Pasubio, poi la strada sale più rapidamente e iniziano i veri tornanti.
L'asfalto tutto sommato è in buone condizioni, ma l'inverno ha lasciato le sue tracce, con ampie zone di strada coperte da un infido sottile strato di ghiaino. Nonostante l'andatura tranquilla le due rosse Ducati si scompongono pericolosamente in un paio di occasioni. Meglio rallentare un po' il passo.
Incontriamo anche un po' di neve sul ciglio della strada e sul sottobosco. E' quasi banale dirlo, ma arrivati in Trentino, dal Pian delle Fugazze l'asfalto migliora (e con l'asfalto migliorano anche i guard-rail...). Scendiamo attraverso la Vallarsa, ci fermiamo per una doverosa sosta panoramica e ammiriamo lo stupefacente Eremo di San Colombano. La strada in discesa verso Rovereto è bellissima, va assolutamente rifatta nel senso opposto in salita, un giorno o l'altro.
Consultiamo Google maps, la situazione traffico in direzione Lago di Garda sembra impegnativa ma non incandescente, ripartiamo. E invece è incandescente, eccome. Nel giro di pochi chilometri incontriamo un interminabile serpentone di automobili, a tratti ferme, a tratti a passo d'uomo.
Destreggiarsi nel traffico è una faticaccia. Siamo quasi a Torbole, il Garda è vicino, ma siamo davvero stremati dall'infermo del traffico. Ci fermiamo per raccogliere le idee. Meglio ragionare a stomaco pieno, ci infiliamo in un Tex Mex a pochi metri da noi. Non è proprio una tipica sosta a base di canederli o di pesce di lago, ma il cibo è ottimo, la birra pure (nel dettaglio: Burrito Borracho e SanMiguel), il locale è particolare e il personale ci accoglie con simpatia e professionalità . Decidiamo di evitare il Garda, ci consigliano la Valle dei Laghi, sulla strada che parte da Arco e arriva a Trento.
Si riparte, ci dirigiamo verso Arco e a fianco a noi si apre uno scorcio spettacolare di panorama verso il Lago di Garda. La valle dei laghi è molto bella, le curve si rincorrono ampie e con buona visibilità , ma il traffico è intenso, non ci si può godere la strada fino in fondo.
Sosta al Lago di Toblino, molto suggestiva la vista sull'omonimo castello, impossibile non immortalarla con una bella foto.
Proseguiamo per Trento, deviazione verso il Bondone e poi prendiamo la Valsugana. Una deviazione panoramica sulla strada costiera del Lago di Caldonazzo. Rientriamo in Valsugana. Da questo momento in poi il traffico si fa sempre più intenso e si blocca totalmente al solito imbuto di Valstagna. Ci scappa l'uscita del Cornale ma ci infiliamo subito dopo in Valsugana vecchia. Non risolviamo un gran che, c'è un traffico infernale anche nella vecchia strada che lambisce le Grotte di Oliero.
Bassano, Nove, Piazzola sul Brenta, per poi arrivare a casa, nella periferia padovana a due passi da Abano Terme. La temperatura è perfetta, il sole è ancora alto nel cielo. Le mani sono un po' indolenzite, così come le braccia e le spalle, torturate dal traffico più che dai chilometri percorsi.
Il tempo di fare due chiacchiere, poi arriva il momento di infilare le moto nei garage.
Il nostro itinerario in moto di Pasquetta su google maps
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